Ricci: "Fermate quelle ruspe"

Gabbianelli: "Sull'Arcionello possiamo tornare indietro"


Paolo Henrici durante l'incontro voluto dal sindaco sull''Arcionello

Viterbo 11 ottobre 2003 - Un Gabbianelli a tratti disponibile quello di ieri durante l'incontro con le associazione sulla colata di cemento che invaderà l'Arcionello. Un Gabbianelli che pur difendendo le scelte della sua giunta, ha però detto che nulla la lega alle colate di cemento, appunto.

"La riunione di oggi - ha iniziato il sindaco - potrà essere utile per mettere il consiglio comunale nelle condizioni migliori per prendere decisioni oculate. Questa amministrazione non ha alcun interesse a edificare cubature enormi. Possiamo anche tornare indietro se c'è un interesse pubblico preponderante". Un esordio nel segno della disponibilità.

L'assessore Fracassini ha sottolineato come l'unico programma integrato che ha ricevuto opposizioni è stato quello dell'Arcionello. Uno su cinque. Ha poi spiegato che all'Arcionello è prevista la costruzione di 154mila metri cubi tra case e negozi. In cambio saranno realizzati un parcheggio e verrà attrezzata una vasta area verde. In difesa della colata di cemento che andrà a distruggere l'area verde dell'Arcionello hanno preso la parola anche i progettisti Cesarini e Andreoli.

Tra gli interventi delle associazioni quello di Antonello Ricci che è il promotore del movimento "Salviamo l'Arcionello"

Ricci ha ricordato da un lato la rapidità con cui i piani integrati sono stati approvati, puta caso a luglio, dall'altro il danno per la città che verrà fatto se non si tutelerà il patrimonio di memoria che racchiude l'area dell'Arcionello.

"La vostra azione amministrativa - ha sostenuto Ricci rivolgendosi a Gabbianelli - è in piena continuità con il passato. Questa giunta sta sbagliando. Questa giunta deve cambiare il futuro per redimere il passato. Noi chiediamo di fermare le ruspe".

Antonello Ricci ha poi ricordato che è già stata coperta con masse enorni di terra una antica tagliata e da ha invitato il sindaco a fare una passeggiata all'Arcionello.

Un argomentare pregno di grande passione.

E' stata poi la volta dell'architetto Paolo Henrici De Angelis .

"Fa piacere - ha affermato Henrici - che il sindaco dica che si possa tornare indietro. Dopo una mobilitazione spontanea come questa penso che la giunta farebbe bene a riflettere. Tante persone hanno pensato all'Arcionello come un parco proprio per il suo incunearsi nella città. La nostra obiezione di fondo è che voi non volete realizzare un parco all'Arcionello ma costruire dei palazzi. Questo piano non è fatto per realizzare un parco come sarebbe logico ma per fare un intervento edilizio. La domanda fondamentale è: Viterbo ha bisogno di questa espansione edilizia? Sono state fatte le verifiche di quali sono le esigenze urbanistiche della città".

Nella prospettiva della creazione di un parco si è mosso anche l'intervento di Occhini.

Nel chiudere la riunione Gabbianelli non ha potuto fare a meno di sentenziare: "Il cemento o è sempre buono o è sempre cattivo", una frase che ha suscitato l'ilarità dell'assemblea.

Il sindaco ha poi ricordato che l'amministrazione ha approvato cinque piani integrati su alcune decine. E che per quanto riguarda l'Arcionello si tornerà a discutere in consiglio comunale.

"Come giunta abbiamo valorizzato pratogiardino - ha ricordato -. Per quanto riguarda la realizzazione di un parco all'Arcionello va sottolineato che non ci sono aree pubbliche. E per acquisire le aree si dovrebbero spendere 13 miliardi di lire. E non abbiamo risorse adeguate. La verità è che quella che oggi è un'area privata diventerà per un totale di 15 ettari un'area attrezzata pubblica".

Il sindaco ha anche invitato a non fermarsi alla pura fase di protesta ma a collaborare con la giunta.

11- ottobre 2003 - www.tusciaweb.it