Viterbo 17 agosto 2005 - ore 7,30 - Senza Filtro - Misura e sobrietà devono essere i principi cardine della nostra azione di governo, a tutti i livelli istituzionali, a partire dallAmministrazione Provinciale di Viterbo.
E questo un assunto dal quale non si può derogare, se davvero vogliamo dare delle risposte concrete alla domanda di cambiamento che i cittadini ci hanno indirizzato, sotto la forma di un consenso pieno e convinto. Finora però cadute di stile e goffe imitazioni di pratiche ereditate da chi ci ha preceduto hanno offuscato questo percorso, lasciando spesso smarriti coloro che hanno riposto in noi la loro fiducia.
Credo che alla ripresa, in settembre, se non addirittura prima, sia necessario un confronto franco e leale tra tutte le forze della coalizione, per mettere a fuoco quali sono i reali obiettivi che ci prefiggiamo. Tutto ciò deve avvenire in maniera chiara e trasparente, senza giochi di retroguardia, in modo che anche la tentazione di alcuni di inventarsi contenitori di dubbia marca centrista, che nella loro fantasia dovrebbero andare a scalzare coloro, come i Popolari-Udeur, che hanno nel centro la naturale collocazione, venga respinta con nettezza. Il ruolo e le responsabilità, pure allinterno di Palazzo Gentili, sono dei partiti e degli uomini che li rappresentano.
Arriva dallassessore regionale agli Affari Istituzionali, Enti Locali e Sicurezza, Regino Brachetti, dirigente nazionale dei Popolari-Udeur, un forte richiamo ai partener del centro-sinistra, a rivedere metodi e comportamenti che hanno caratterizzato questi primi mesi di governo. Indirizzo delle sue riflessioni è Palazzo Gentili, e il modo in cui è stata amministrata la Provincia di Viterbo in questi primi 100 giorni.
Ho visto che il Presidente Mazzoli dà un giudizio positivo di questo scorcio di legislatura prosegue Brachetti sicuramente ha ragione, per quanto riguarda alcuni provvedimenti adottati e alcuni progetti avviati. Ma questa operosità viene percepita in maniera sfumata dallopinione pubblica, rispetto alle polemiche che hanno interessato singoli episodi, francamente evitabili, e privilegi di piccolo cabotaggio.
Limmagine che ne è uscita non è delle più esaltanti, e non basta dire andate a vedere ciò che hanno fatto quelli che ci hanno preceduto, per tentare giustificazioni dal fiato corto. La gente quale è stato il loro operato lo sa già, e per questo li ha puniti. Noi, che della coalizione rappresentiamo il centro, inteso come riferimento dei moderati e dei democratici cristiani, siamo convinti che dobbiamo dare altra figura e altra sostanza a quello che facciamo.
La grande tradizione cattolico-democratica, alla quale ci ispiriamo, nonostante qualcuno vorrebbe affidarne la rappresentanza a deroghe personali, che rigettiamo nettamente, spiega che ogni azione politica deve essere improntata alla morigeratezza e deve avere come unico obiettivo il bene comune. In questo ci è di insegnamento lesempio della Dc, che pur quando avrebbe potuto, in forza dei numeri, non ha mai esercitato il potere in maniera arrogante, ma, viceversa, ha costantemente tenuto nella giusta considerazione esigenze e sensibilità dei partener più piccoli.
Questo discorso vale oggi per i partiti più grandi dello schieramento, ai quali vorrei ricordare che si vince non con il 50% dei voti, ma con il 50%+ il valore aggiunto che deriva dalle altre sensibilità presenti. Si deve capire che in un principio di pari dignità, le diverse anime dei partiti non possono condizionare le scelte della coalizione in Provincia. Se esiste una dialettica al loro interno, è questione che non può riguardare gli assetti di Palazzo Gentili, che va, viceversa, preservato dalle influenze dei particolarismi correntizi. Bisogna tenere bene a mente questo spirito, se vogliamo evitare pericolose derive.
Così come, se necessario, non è sbagliato, né mortificante per alcuno, procedere al riequilibrio di deleghe, incarichi, e, se del caso, uomini, per dare ai cittadini della provincia di Viterbo sicurezza, stabilità e speranza in un futuro migliore ha concluso Brachetti