Viterbo 10 aprile 2005 - ore 0,22 - Dopo appena cinque giorni dall’elezione, il presidente della regione Piero Marrazzo è di nuovo a Viterbo per sostenere Alessandro Mazzoli, candidato alla presidenza della provincia.
Marrazzo è arrivato alla Camera di commercio, dove ha incontrato gli autotrasportatori della Cna. Sollecitato dai giornalisti sulla possibilità che ci sia un assessore viterbese, promessa per altro fatta dallo stesso Marrazzo in campagna elettorale, il presidente ha spiegato che ancora presto per parlare di assessorati e che comunque è ottimista e molto attento alle realtà locali.
Marrazzo poi di corsa si è recato all’Ipercoop dove una marea di cittadini si è fermata per vederlo, dargli la mano, abbracciarlo, baciarlo.
Sempre con a fianco Mazzoli, il presidente è arrivato al teatro San Leonardo, pieno fino all’inverosimile. Tanto che molti cittadini non sono riusciti neppure ad entrare.
E qui Marrazzo si prodotto in un vero e proprio comizio, toccando il cuore del popolo del centrosinistra. Insomma, proprio come un consumato politico, ha esaltato la folla presente e ha dato un ulteriore slancio alla campagna elettorale di Mazzoli.
“Si parte dalla sanità - ha detto Marrazzo -. Una sanità che ricostruiremo, passo passo, ad iniziare da Belcolle. Daremo vita al cantiere Viterbo. Ad iniziare dalla trasversale, l’ammodernamento della Cassia. La ferrovia Viterbo - Roma. Non ho dimenticato i disagi dei pendolari. E poi affronteremo i problemi dell’agricoltura”. Un momento di pausa e poi: “Io ho Civita castellana nel cuore, anche li interverremo per un rilancio”, e giù un applauso.
“Non è un caso che dopo cinque giorni dall’elezioni sono qui a Viterbo. Oggi siamo qui per riprenderci la provincia. Loro sono solo un esercito in rotta. An si sta leccando le ferite. Si è risvegliata senza la consigliera. Avevo deciso, non a caso, di chiudere la campagna elettorale a Viterbo. Poi gli eventi hanno fatto sospendere la tutto. Oggi, qui a Viterbo, per la prima volta festeggio la vittoria”.
Poi rivolgendosi direttamente al popolo di centrosinistra.
“Loro hanno paura di questa assemblea. Voi potete dare la spallata finale a questa campagna elettorale. Abbiamo mandato a casa Storace. Ci riprenderemo la Provincia. Tra un anno manderemo a casa Berlusconi. Da Viterbo dobbiamo mandare un segnale. Per questo ho deciso di essere qui oggi e domani. E di tornare per chiudere la campagna elettorale. Voglio parlare con tutti i viterbesi”.
E poi spiega che il suo uomo politico di riferimento è Sandro Pertini. E la nome del presidente della repubblica partigiano che segnò una rivoluzione nel rapporto tra istituzioni e cittadini, viene giù letteralmente il teatro per gli applausi.
Non basta, ancora una frase che tocca il cuore del popolo del centrosinistra: “Riporteremo il gonfalone della regione in piazza per 25 aprile. Perché noi siamo quelli che hanno costruito questo paese sull’antifascismo”.
Piero Marrazzo prende per mano Bengasi Battisti e Alessandro Mazzoli e va al centro del palco. La platea si alza per l’ultimo applauso e sale la voce di De Greagori che canta “La storia siamo noi…”