Viterbo 13 aprile 2005 - ore 16,30 - Senza Filtro -Il voto di domenica 4 aprile ha dato un segnale chiaro e inequivocabile al paese: la fine del “berlusconismo” e il fallimento dell’ipotesi politica e sociale che ne deriva.
Si sfalda un blocco sociale che in questi anni ha garantito il consenso alle destre, vince l’Unione, si afferma la convinzione diffusa che è necessario aprire un nuovo corso.
Il PRC appoggia il candidato presidente dell’Unione, non come elemento aggiunto, ma come forza interna e protagonista di quest’alleanza.
Ora il nostro sforzo è teso all’appuntamento di domenica 17 e lunedì 18 aprile, per garantire la vittoria all’Unione e conquistare una condizione più favorevole alle istanze di cambiamento di cui siamo parte.
L’Unione si è imposta nelle regioni perché ha saputo lanciare un messaggio chiaro di unità per il cambiamento.
Insieme abbiamo portato alla presidenza 11 candidati su 13, da Marrazzo nel Lazio a Nichi Vendola in Puglia, conquistando realtà dove ogni analista dava vincente la destra.
Il PRC lavora per lo sviluppo delle istanze di cambiamento e dei movimenti, siamo presenti in ogni vertenza territoriale, per la difesa del suolo, della salute e dei beni comuni, siamo parte in ogni lotta sindacale e in ogni istanza sociale, siamo presenti nelle Istituzioni non solo per dare rappresentanza a queste istanze ma per difendere l’interesse pubblico dagli interessi di parte, per la trasparenza amministrativa, con il convincimento che è necessario battere le destre e aprire nel paese, e anche nella nostra provincia, un nuova stagione di democrazia e partecipazione, per costruire una cultura di governo alternativa alle logiche di potere e al trasformismo, tratto questo ben radicato nell’ amministrazione uscente e nelle aree fin ora di riferimento.
Il PRC è lontano da ogni logica di poltrona e ostile al “gattopardismo” e reputa dannoso per l’Unione e per lo stesso candidato ogni tipo di illazione che possa compromettere il risultato del ballottaggio
Mario Ricci
Segretario provinciale Prc