Viterbo 15 aprile 2005 - ore 8,30 - Arrestato trentenne viterbese dai carabinieri di Roma, per aver prodotto filmati a contenuto pedofilo.
L'uomo arrestato, navigando su Internet attraverso chat e messaggerie, convinceva bambine, tutte tra i 12 e i 16 anni, a spogliarsi davanti alla webcam e ad assumere pose erotiche. Immagini che lui riprendeva e riproduceva realizzando veri e propri film con contenuto pedofilo - pornografico.
Quando le ragazze decidevano di non voler più continuare a farsi vedere e riprendere, il trentenne viterbese iniziava con i ricatti, minacciando di rendere pubbliche sulla rete i video porno.
La scorsa notte, con un'irruzione nella sua abitazione, i carabinieri della sezione criminalità informatica del nucleo operativo di Roma hanno messo fine a questa squallida attività.
I carabinieri hanno arrestato il trentenne viterbese con l'accusa di produzione di materiale pedo-pornografico aggravata.
Nel corso della perquisizione nell'abitazione, i carabinieri hanno sequestrato personal computer, telefonini di ultima generazione con foto e videocamera, circa 300 tra dvd e cd-rom e 100 videocassette.
Materiale importante sul piano investigativo. Le indagini dei carabinieri hanno accertato che l'indagato aveva numerosi contatti via Internet con persone residenti all'estero.
Vittima del trentenne viterbese anche una sedicenne romana dalla denuncia della quale è partita l'indagine.
Per la ragazza romana questa storia era diventata un incubo, tanto che alla fine ha raccontato tutto alla madre, che ha sporto denuncia ai carabinieri.
I carabinieri hanno creato delle esche, inventando profili di adolescenti che rispondessero al tipo di ragazze cercate, aspettando poi che l'uomo rispondesse a una di queste ragazze virtuali per poterlo individuare.
Sono state allertate sia l'Interpol che l'Europol visto che il trentenne aveva contatti con diversi stranieri.
Nel materiale sequestrato ci sarebbero immagini e filmati di altre dieci ragazze. Due sono romane e sono state identificate. Gli investigatori hanno lanciato un appello alle altre vittime affinché denuncino quanto accaduto.