Viterbo 16 aprile 2005 - ore 0,30 - Senza Filtro - “Ci si trova nella fase delicatissima di passaggio dei poteri, ma alla Regione Lazio si va ben oltre gli atti ordinari: le promozioni si susseguono a raffica. Il presidente dell’Arsial non è rimasto a guardare e, subito dopo il voto del 3 e 4 aprile, ha disposto l’affissione delle graduatorie relative alla selezione per le progressioni verticali del personale, nonostante i dubbi sollevati sull’esito delle prove selettive e senza la determinazione a firma del direttore generale, pure prevista dal bando. Si tratta di un atto gravissimo”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Giuseppe Parroncini, il quale ha invitato il presidente dell’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura nel Lazio, Andrea Urbani, a sospendere immediatamente la graduatoria.
“L’operazione ha creato sconcerto e preoccupazione, tanto che la Cgil, nel denunciarla, non ha escluso azioni legali a tutela di tutti i dipendenti -dice Parroncini-. Urbani non può che trarre una conclusione: bloccare tutto. E’ necessario che si ristabilisca la serenità della quale il personale dell’Agenzia (circa 200 dipendenti dotati di forti capacità professionali) ha bisogno per lavorare bene, affinché l’Arsial possa contribuire con efficacia allo sviluppo della competitività dell’agricoltura laziale”.