Viterbo 16 aprile 2005 - ore 0,30 - Senza Filtro -Ad una persona iscritta nell’albo provinciale della formazione è giunto l'altro ieri (14 aprile) un telegramma in data 13 aprile del seguente tenore: Si invita la S.V. ad incontro preliminare per eventuale collaborazione progetto servizi per l’impiego presso la Provincia di Viterbo il giorno 15 aprile ore 09.00. Mancata presentazione est considerata rinuncia. La firma è di Alessio Marini, presidente della Commissione (quale?) ed il mittente del telegramma è la Provincia di Viterbo.
Mi chiedo: è uno scherzo? Quante persone sono state convocate il 13 aprile per un colloquio a fini lavorativi da tenersi due giorni dopo alla vigilia del turno di ballottaggio? Non si denota una certa mancanza (come dire…?) di eleganza in questa convocazione?
Non si presta questa convocazione ad una lettura maliziosa, diciamo ad una similitudine con vecchie e stantie pratiche da Prima Repubblica?
Oppure vogliamo pensare alla spedizione del “bilancio sociale di mandato” in busta personalizzata al destinatario da parte della Provincia con lettera del presidente, per poi ritrovarsi tra le mani un documento che sa molto di più di propaganda elettorale che di rigorosità tecnica e politica?
Credo che su queste furbizie sia giusto richiamare l’attenzione degli elettori e rimettere a loro il giudizio.
Per parte mia auspico che in queste elezioni provinciali finalmente si faccia sentire anche a Viterbo il peso di quel tessuto connettivo medio che costituisce la spina dorsale di una comunità, quel coacervo di interessi concreti, di valori, di convincimenti pragmatici che ovunque si esprime attraverso un’opinione pubblica vera, libera ed autonoma.
L’assenza di questa voce era stato finora il tratto più preoccupante della situazione della Tuscia. Una provincia in cui sembrava vigere il monopolio di un’oligarchia politica che agiva come se fosse svincolata da qualsiasi mandato, come se dei propri comportamenti disinvolti non dovesse rispondere a nessuno.
La nascita di un’opinione pubblica attenta ed autonoma, svincolata da prese di posizione pregiudiziali ma attenta alla serietà e alla coerenza dei comportamenti effettivi, che stia lì a ricordare a chi governa il carattere “pro tempore” delle cariche pubbliche, è un obiettivo fondamentale della campagna del centrosinistra perché sappiamo che risponde ad un’esigenza reale del territorio, del suo tessuto sociale ed imprenditoriale.
E’ da questi settori della comunità viterbese, interessati a spezzare la cappa di un’oligarchia chiusa ed irresponsabile, in modo da immettere dinamismo e competizione nella dialettica politica, che ci aspettiamo un segnale forte di cambiamento.
Luciano Dottarelli