Viterbo 20 aprile 2005 - ore 0,40 -Senza Filtro -I collegamenti pubblici fra Viterbo, Civitavecchia e Velletri e le carceri di queste città, costruite tutte lontano dal centro urbano, sono pochi e scarsamente funzionali. E' quanto denuncia l'Ufficio del Garante regionale dei diritti dei detenuti, che nei mesi scorsi ha raccolto, all'interno dei tre istituti, diverse segnalazioni e lamentele in tal senso.
Raccogliendo le segnalazioni non solo detenuti ma anche degli agenti di polizia penitenziaria e di quanti lavorano negli istituti l'Ufficio del Garante ha tracciato una sorta di "mappa del disagio".
Un disagio che è stato definito "enorme" non solo per la polizia penitenziaria, ma soprattutto per i parenti dei reclusi che spesso sono costretti a portare pacchi anche grandi di generi alimentari ed indumenti per i reclusi o a piedi o pagando prezzi altissimi per le speculazioni dei tassisti.
«In carcere si sta male non solo perché si è in tanti - ha detto il Garante regionale dei diritti del detenuti Angiolo Marroni - ma anche per questo tipo di problematica. Le difficoltà dei collegamenti danneggiano non solo i detenuti ma anche tutti gli altri che lavorano in carcere. Se ci sono difficoltà per arrivare al carcere queste ricadranno sui parenti, sui secondini e su coloro che svolgono attività di volontariato all'interno. Insomma, anche un bus che passa in ritardo o a orari impossibili può rendere difficile il reinserimento sociale dei detenuti ».
Il Garante Regionale dei detenuti ha preannunciato l'invio di una lettera ai sindaci di Viterbo, Civitavecchia e Velletri per esortarli a collaborare alla risoluzione di questo problema.