Viterbo 20 aprile 2005 - ore 0,40 -Senza Filtro - Con la firma del protocollo avvenuta ieri mattina a Palazzo dei Priori tra il sindaco Gabbianelli ed il rettore dell’Università della Tuscia Mancini, l’immobile di San Carluccio, nel cuore di S.Pellegrino, viene dato in concessione all’ateneo viterbese quale foresteria per i docenti che vorranno trattenersi a Viterbo per scambi culturali ed approfondimenti scientifici .
“Finalmente” ha detto il sindaco, “ dopo l’approvazione all’unanimità del consiglio comunale nel 2002 ed una lunga procedura burocratica presso gli uffici della regione Lazio, il nostro progetto è una realtà. Con la firma, si prosegue in quel cammino che vede Viterbo identificarsi sempre più come città universitaria : l’immobile di San Carluccio sarà una sede residenziale prestigiosa , inserita nel contesto storico ed artistico cittadino, di assoluto pregio per coloro che vi potranno risiedere, dando ulteriore lustro al patrimonio scientifico e culturale dell’ateneo e della città.”
La struttura, che ha visto una ottima opera di restauro grazie ai fondi del Giubileo, viene ora concessa in locazione all’Ateneo dietro il versamento di una somma di oltre 30.000 euro, che saranno destinati dal Comune ad interventi a favore dei disabili : “In questo modo”, ha aggiunto Gabbianelli, “abbiamo raggiunto il duplice obiettivo di soddisfare le esigenze dell’Ateneo viterbese ma anche di non trascurare la finalità sociale, cui la struttura era dedicata: infatti, il comune si è riservato 3 dei 18 miniappartamenti dell’immobile proprio per avere , oltre alla certezza del canone, anche una ulteriore possibilità di spazi da destinare alle situazioni di emergenza.”
“Quella di oggi è una tappa importante”, ha sottolineato il rettore Mancini, “finalmente potremo sviluppare l’attività di accoglienza dei colleghi, soprattutto stranieri, e dare nuovo ed ulteriore impulso ai nostri progetti scientifici e di scambio. Con la firma, si rafforza ancor di più quella sinergia ed armonia che fin dal principio si è attivata tra l’università e l’amministrazione comunale e che ci ha permesso di radicare, passo dopo passo, l’ateneo nel tessuto urbanistico, sociale, culturale della città.”