Viterbo 20 aprile 2005 - ore 0,40 -“Siamo stati troppo litigiosi. Potevamo benissimo vincere al primo turno”, il sindaco di Viterbo, Giancarlo Gabbianelli, fa una prima analisi sul voto che ha visto la sconfitta del centrodestra.
“Bisogna distinguere in primo luogo il voto del primo turno dal ballottaggio. Nel primo turno il voto politico ha riconfermato la grande prevalenza del centrodestra nella città di Viterbo. Nel ballottaggio hanno agito fattori diversi. Certamente la vittoria del centrosinistra alle regionali, un malcontento nel settore della sanità assolutamente motivato per fare due esempi. Fattori che hanno portato a una sopravvalutazione del centrosinistra nella città di Viterbo. Va poi tenuto presente che c’è stato un forte calo dei votanti. E certamente chi votava sull’onda dell’entusiasmo, come era capitato cinque anni fa per Giulio Marini quando vinse Storace alla Regione, non siamo stati certo noi. Tutte queste componenti, insieme a una litigiosità eccessiva più all’interno dei partiti del centrodestra, più che all’interno della coalizione, hanno portato a questo risultato”.
Si è trattato solo di litigiosità, quindi?
“Una litigiosità che ha portato a delle scelte, senza le quali il centrodestra avrebbe potuto vincere e alla grande al primo turno. Visto anche il risultato che c’è stato. Anche perché poi si sa che il ballottaggio è sempre una lotteria. Basti pensare che Cacciari con la metà dei voti di Casson ha vinto al secondo turno. Questo è talmente vero che si parla di abolire il ballottaggio in alcune proposte di legge che sono in Parlamento. Perché a volte il ballottaggio non registra esattamente il volere dei cittadini, ma soltanto di coloro che sono più motivati ad andare a votare. In ogni caso quando ci sono questi risultati non si è stati all’altezza del compito che si andava ad affrontare. Su questo bisogna riflettere, ragionare e quindi prendere gli opportuni provvedimenti”.
Ci sarà una resa dei conti…
“Il termine resa dei conti è un termine che non amo. Io penso sia giusto riflettere sulle scelte che sono state fatte. Esaminare le cose che sono andate bene e quelle che sono andate male. Se questo vuol dire resa dei conti, ci sarà una resa dei conti. Ma non faremo certo una sorta di disfida di Barletta”.