Viterbo 21 aprile 2005 - ore 17 - Senza Filtro -
Lettera aperta del coordinamento "Salviamo l'Arcionello" a Piero Marrazzo e
Alessandro Mazzoli
Al Presidente della Regione Lazio
Piero Marrazzo
Al Presidente della Provincia di Viterbo
Alessandro Mazzoli
Il coordinamento cittadino "Salviamo l'Arcionello" ha condotto nell'ultimo anno e mezzo una campagna per la salvaguardia e la valorizzazione dell'area attraversata dal torrente Urcionio-fosso Luparo (ormai nota come Arcionello), oggetto di un programma integrato di intervento che prevedeva la realizzazione di volumetrie residenziali e commerciali per 154.000 metri cubi.
Un'area che noi del coordinamento riteniamo di grande pregio storico-naturalistico e che come tale abbiamo riproposto all'attenzione della città intera con una nutrita serie di iniziative pubbliche. I cittadini hanno immediatamente recepito il valore della nostra proposta. Il movimento, di opposizione in un primo momento e in seguito di dialogo, si è caratterizzato per l'idea di realizzare all'Arcionello un grande parco suburbano: la nostra azione portava ben presto al ritiro del programma integrato nella sua versione originale; tale ritiro veniva seguito dalla riproposizione di una nuova versione del programma, caratterizzata da volumi ridotti e maggiore attenzione al verde pubblico.
Nel dicembre 2003 veniva intanto avanzata da tutti i gruppi del centrosinistra una proposta di legge regionale per la istituzione di un'area protetta dell'Arcionello; mentre a fine 2004 la giunta Storace inseriva la valle dell'Urcionio-fosso Luparo e
il colle Palanzana nello stralcio del piano parchi regionale adottato.
Nel frattempo il Comune di Viterbo apriva un tavolo di discussione sul tema, con coinvolgimento dell'Amministrazione Provinciale e dell'Università della Tuscia. Da quest'ultima giungono sempre più chiari segnali di interesse scientifico nei confronti della nostra iniziativa (numerose tesi di laurea e un master). Oggi siamo dunque vicini all'obiettivo: dare a Viterbo un grande parco suburbano.
Crediamo che la Regione Lazio e la Provincia di Viterbo possano fornire una spinta in tal senso, chiamando il coordinamento "Salviamo l'Arcionello", l'Università e tutti i soggetti interessati ad un confronto di cui il Comune di Viterbo resti protagonista e snodo istituzionale centrale per mediare le diverse posizioni in campo.
Crediamo che la realizzazione del parco e uno sviluppo urbanistico compatibile coi principi di salvaguardia dell'area protetta (tali da tutelare le emergenze storico-ambientali) possano costituire un grande salto di qualità nella cultura amministrativa della Tuscia: esempio senza precedenti di quanto una corretta dialettica istituzionale possa funzionare valorizzando quelle istanze di democrazia partecipativa che giungono dal "basso". Istanze che noi del coordinamento pensiamo di aver ben sollecitato, con passione e rigore, nel corso di questi ormai quasi due anni di battaglia popolare.
Chiediamo quindi ai due neo-insediati presidenti di farsi carico della presente richiesta di apertura di un confronto, prestando al nostro progetto urbanistico-ambientale tutta l'attenzione che esso merita. Per giungere al più presto alla realizzazione di un vero parco per la Viterbo di domani.
Per il Coordinamento "Salviamo l'Arcionello"
Antonello Ricci