Viterbo 22 aprile 2005 - ore 15,56 - Il mio amico berlusconiano, Marcello Meroi, è ora che la faccia finita di fare il finto buonista, visto e considerato che è lui il primo responsabile dellattuale situazione di conflitto e di confusione, continuando a gettare benzina sul fuoco da dietro le quinte, il presidente di An Michele Bonatesta non smorza affatto i toni e tira le orecchie per lennesima volta a Meroi.
Ma Bonatesta non si ferma qui.
Di quali metodi da cambiare parla Meroi - continua il senatore - quando una settimana fa ha dichiarato di non riconoscersi nella federazione provinciale, di non riconoscersi nel sottoscritto quale presidente. Dicendo, insieme ad altri suoi amici, di non partecipare più alla vita del partito. Di quali metodi da cambiare parla, quando, non più tardi di qualche settimana fa, in piena campagna elettorale, con i suoi amici Gasparri e Gabbianelli, ha detto che siamo a un punto di non ritorno. Di quali metodi parla, quando il suo amico da calzoncini corti, Mario Lega, candidato alle regionali, dichiara di voler vincere per riconquistare An. An è di chi si riconosce in An. Non degli amici di Berlusconi. Cambiare metodo significa rispettare le regole. Rispettare le regole significa che ognuno deve svolgere il suo ruolo. Il ministro faccia il ministro. Il deputato faccia il deputato. Il sindaco faccia il sindaco. Al presidente provinciale e alla giunta si lasci il compito di amministrare il partito. Roma garantisca al presidente e alla giunta, eletti regolarmente dal congresso, di svolgere il proprio ruolo.
Bonatesta si dice anche disponibile a parlare di equilibri ma solo rimettendo tutto in discussione. Come dire... anche il Comune di Viterbo.
Se invece cambiare metodo significa lavorare nellaberrante logica delle correnti, anteponendo gli interessi di queste ultime al territorio. Obtortocollo siamo disposti a discutere. Questo però significa rimettere in discussione tutti gli equilibri e non solo quelli che fanno comodo. Se questo è il cambio di metodo che Meroi evoca, vengano lui, il sindaco, e i loro amici nella sede deputata a discutere degli assetti interni del partito. A cominciare da quelli esistenti al comune di Viterbo. Altrimenti continui a fare, insieme ai suoi amici, il berlusconiano e a fare dichiarazioni sui giornali.