Viterbo 23 aprile 2005 - ore 0,40 - Verdi, Rifondazione, Una provincia dei cittadini, guidati da Bengasi Battisti, dicono no a un assessorato di Ugo Gigli nella giunta Provinciale.
Ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa dopo un’ampia analisi sul significato politico del voto, non senza un po’ di politichese è stato questo il segnale che Bengasi & c. hanno voluto dare in vista dell’inizio delle consultazioni che dovrebbero iniziare dopo il 25 aprile.
Come dire le elezioni le ha vinte l’Unione e l’Unione esprimerà la squadra di governo.
“Il risultato elettorale - ha spiegato Bengasi Battisti - non può essere legato a posizioni personali o a microesperienze politiche. Ma dà un mandato chiaro all’Unione per un governo forte e di alternativa della Tuscia. La nostra esperienza deve essere presente all’interno del governo della Provincia. Le politiche di pace e ambientaliste devono essere un elemento fondamentale del governo della provincia. Questo sarà possibile solo se ci sarà un assessorato per la pace o una delega per queste politiche. Questo per fare di Viterbo una provincia senza frontiere all’insegna della interculturalità. Si deve ragionare sui nuovi diritti di cittadinanza per i migranti. Va combattuta la precarietà. Va avviata la gestione pubblica dell’acqua attraverso la Talete.Diciamo no all’inceneritore e al carbone per Montalto. Diamo priorità alle ferrovie, all’ammodernamento della Cassia e alla Trasversale. Ci opponiamo al corridoio tirrenico”. Battisti ha continuato con il programma tutto in senso ambientalista e pacifista.
“Noi vogliamo essere protagonisti - ha aggiunto Battisti - e per essere protagonisti è necessari una nostra forte e caratterizzante presenza all’interno del governo della provincia di Viterbo. Questo percorso che ha portato l’Unione ad essere vincente è un percorso caratterizzato da esperienze politiche e personali che danno il senso di una vera alternativa a quanto fino ad oggi è successo nella provincia di Viterbo. E’ chiaro dunque che per quanto ci riguarda il governo di questa provincia deve avere al suo interno queste caratterizzazioni e non può assolutamente essere disturbato da presenze che hanno percorsi, storie, politiche e modalità di governo diverse da quelle che la gente ha voluto premiare con questo eccezionale risultato”.
Come dire che Ugo Gigli non potrà fare parte della giunta.
Mario Ricci, segretario provinciale di Rifondazione, ha poi sottolineato l’esigenza di una discontinuità col passato. Ha parlato di un cambiamento del modo di governare e così via. Paolo Henrici De Angelis dei Verdi ha sostenuto l’esigenza di un nuovo modello di sviluppo.
“Per allargare l’area politica di centrosinistra - ha aggiunto Henrici De Angelis - ci sono due modi: uno è quello di acchiappare dei pezzi di centrodestra che si staccano ma assorbendone l’atteggiamento politico. E questo è un modo che noi avversiamo. L’altro è di proporre all’elettorato del centrodestra un programma e una politica diversa”.
E poi intervenuta Antonella Litta che ha difeso le ragioni dei comitati e dei movimenti.
Si è poi arrivati alle domande.
E l’assessorato a Ugo Gigli?
“Quando ci siamo messi insieme - risponde Bengasi Battisti - non si è parlato di allargamenti, non è stata mai all’ordine del giorno l’ipotesi di assessorati a persone che non fanno parte dell’Unione”.
Ma Mazzoli nel corso della campagna elettorale aveva detto che ci sarebbe stato una rappresentanza delle lista di Gigli in giunta?
”Il problema - ha replicato Ricci - non è Gigli o non Gigli. Il problema è cambiamento o non cambiamento. Certo c’è un disfacimento del blocco sociale del centrodestra. Ma noi non siamo interessati a nessuna campagna acquisti”.
E Henrici: “L’unione in quanto tale non ha approvato questo rapporto con Gigli. Che poi nell’Unione ci siano persone che pensano che questo rapporto ci debba essere, è un’altro discorso“.
Il giorno della ufficializzazione dell’apparentamento, Mazzoli parlò di un visibilità in giunta del gruppo di Gigli. Cosa è cambiato da quel giorno?
Ricci - Bengasi insieme: “E’ cambiato che l’Unione ha vinto e che deve governare come Unione. E’ questo che l’elettorato chiede”.
Corzani (Verdi): “Quel passaggio del discorso di Mazzoli non era stato concordato. Lui è andato un po’ oltre”.
Ancora Ricci: “La questione non è Gigli o non Gigli. Certo se entra nella Margherita, se si fa la tessera della Margherita, diventa dell’Unione e allora può entrare in giunta in quota della Margherita. E poi io Ugo Gigli neppure lo conosco. Non sono neppure di Viterbo”.
Battisti: “Se la frase di Mazzoli voleva dire: Gigli avrà una assessorato. Questa cosa non era stata né concordata e né trattata”.
Se una parte dell’Unione propone di inserire Ugo Gigli in giunta voi che fate?
Bengasi: “Ci devono spiegare le ragioni”.
Ricci: “Se ne discute. In ogni caso prima si parla di programma e poi della squadra”.