Viterbo 23 aprile 2005 - ore 0,40 - Senza Filtro - Democrazia partecipata: dalle resistenze all’impegno civico, Viterbo 23 Aprile 2005, Sala Gatti, ore 16.00
Ore 17.00 Proiezione del documentario "Antifascismo a Viterbo e in Italia: storia e cronache" di Silvio Antonimi, Giuliano Cammareri, Francesco Cerra
A seguire interventi di: * "Sotto assedio. Violenza politica, solidarietà e resistenza a Viterbo, 1921-22" , Antonello Ricci (scrittore, storico locale); * "Dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile Nazionale: la storia di un movimento per il riconoscimento di un diritto alla nonviolenza", Grazia Ricci (staff di formazione Arci Servizio Civile Nazionale); * "Rete Nuovo Municipio: forme di democrazia partecipata nell’XI Municipio di Roma" , Gianluca Peciola (Ass. Pol. Giov., Intercultura, Partecipazione XI Municipio Roma); * moderatore: Giuseppe Castellini (giornalista)
Info: 0761 321860
In occasione della ricorrenza del sessantennale della liberazione dal nazi-fascismo, Arci Servizio Civile Viterbo intende contribuire con un approfondimento sulla storia del nostro Paese. Resistenze passate e esistenti, ricordando quanti con le loro azioni hanno lottato, e lottano tuttora, per le libertà, di parola, di pensiero, e per i diritti fondamentali dell’uomo. Un omaggio a tutti coloro che hanno pagato a caro prezzo, anche con la vita, il diritto di esistere, liberi in uno stato di diritto; uno stato in cui la "sovranità appartiene al popolo". Il convegno si inserisce inoltre in un momento in cui la nostra Carta Costituzionale, frutto del lavoro e del sacrificio di molti, nonché strumento di garanzia dei diritti dei cittadini italiani, viene sottoposta a inauditi colpi di mano da parte degli attuali governanti. Un omaggio alla Resistenza e ai resistenti, dagli Arditi del Popolo degli anni ’20, ai partigiani, arrivando agli obiettori di coscienza e agli attivisti dei nostri giorni. Il convegno vuole esprimere la riconoscenza a tutti coloro che nel corso degli ultimi di decenni hanno perseguito la via della nonviolenza, lottando con armi alternative per la promozione di un altro metodo di difesa; dichiarando alle istituzioni, allo stato, il proprio "no", deciso, ad impugnare le armi per la difesa del territorio. E’ dedicato anche a chi ha obiettato con coscienza credendo in un altro metodo possibile di soluzione dei conflitti; a chi ha creduto nella necessità di coscienze critiche, di pratiche civili; e nella comunicazione dei principi di solidarietà e di partecipazione. Altre Resistenze, dunque, il termine percorre tempi e contesti diversi, assumendo altre significanze e non impoverisce il senso della propria storia. Altre resistenze che si inseriscono oggi in un più ampio campo, grande quanto tutto il pianeta e la sua popolazione. E la posta in palio? I diritti ad esistere, alla sopravvivenza, alla soddisfazione dei bisogni e dei desideri; e ancora il dovere ad assumere comportamenti che possano garantirli; un modello di sviluppo sostenibile per tutti gli attori del nostro sistema mondo.