Viterbo 23 aprile 2005 - ore 16,30 -E il turismo religioso a trainare le presenze nella provincia di Roma: + 9,7 per cento tra gennaio e febbraio, mentre gli arrivi sono aumentati di un bel 25 per cento. Un dato rilevante, questo fornito dal Sole 24 Ore, al quale si sono aggiunti gli oltre 2,5 milioni di arrivi in occasione dei funerali del Papa e si sta affiancando quello delle moltitudini di fedeli che accorrono a Roma per linsediamento di Benedetto XVI. Cè il cosiddetto effetto Vaticano, che, dicono gli esperti, trascinerà il turismo religioso per lintero 2005, facendo lievitare le presenze dei turisti stranieri in Italia tra il 20 ed il 30 per cento. Se questo è il quadro, quale è la collocazione di Viterbo e della sua provincia?. Il consigliere regionale Giuseppe Parroncini vuole stimolare il confronto su come sviluppare nella Tuscia questo importante segmento del turismo, che in Italia produce un fatturato di 4,5 miliardi lanno, con un movimento di 35 milioni di turisti.
Come si dice in gergo calcistico, i fondamentali sono buoni -osserva Parroncini-. Viterbo è storicamente la Città dei Papi, insieme con Roma ed Avignone. Abbiamo luoghi della fede come Bolsena, tappa dei pellegrini legata al culto di Santa Cristina e al Corpus Domini. Il capoluogo può offrire lemozionante spettacolo del trasporto della Macchina di Santa Rosa, il 3 settembre, Acquapendente la splendida tradizione dei Pugnaloni, manifestazione storico religiosa che si tiene a metà maggio. Ma non ci sono solo gli eventi: si pensi alle chiese, alle basiliche ed ai santuari di cui il nostro territorio è ricco, ai musei, come quello del Colle del Duomo, voluto a Viterbo dalla Diocesi, e quello di Arte Sacra a Orte.
Si tratta di un patrimonio straordinario, da valorizzare e da promuovere, perché il turismo religioso può rappresentare per la Tuscia un volano economico decisivo, capace di dare impulso al settore turistico alberghiero e della ristorazione. E però necessario un ruolo incisivo delle istituzioni a tutti i livelli per lorganizzazione, insieme con le associazioni competenti e con i privati, dellofferta, per la promozione sui mercati internazionali, per rendere accessibili e fruibili i siti religiosi ed archeologici, oggi in gran parte neppure raggiungibili, sottolinea il consigliere regionale.
Tra gli obiettivi principali, cè quello di far riscoprire il fascino dei pellegrinaggi e dei viaggi lungo lantica Via Francigena, ripresi in maniera molto modesta solamente durante il Giubileo del 2000, intercettare il turismo religioso che si riversa su Roma con una offerta di alta qualità, grazie ai beni culturali e paesaggistici e alle tradizioni che il nostro territorio conserva e, naturalmente e potenziando le capacità di ospitalità, dice Parroncini.
La nuova maggioranza alla Regione Lazio ha chiaro -prosegue- che il turismo è tra i settori chiave dello sviluppo del territorio e si metterà subito al lavoro per avviare la trasformazione annunciata da Piero Marrazzo e nei programmi del centrosinistra. Credo che intanto debba essere aperto nella Tuscia, sul tema specifico del turismo religioso, un dibattito che coinvolga tutti i soggetti competenti: dagli operatori agli Enti locali, alle autonomie funzionali. Per ciò che mi riguarda, mi metto a disposizione per questo confronto, che ritengo necessario ed urgente, e per verificare le modalità per attuarlo, impegnandomi anche, non appena sarà insediato il consiglio regionale, a lavorare per la valorizzazione della Via Francigena, obiettivo del disegno di legge che ho presentato nellultima legislatura, stimolato dallinvito, più che mai attuale, del Vescovo di Viterbo, Monsignor Lorenzo Chiarinelli, ad un patto -conclude il consigliere regionale- per il rilancio dellantico cammino di fede che unisce lItalia allEuropa: