Viterbo 23 aprile 2005 - ore 0,40 - Senza Filtro -“Gli esperimenti che sto compiendo a bordo della Souyuz per conto dell’Università della Tuscia, procedono secondo le previsioni e ritengo che si concluderanno positivamente. Sono di estrema importanza per le missioni spaziali e indispensabile punto di riferimento per tutti i tecnici, scienziati ed esperti che lavorano ai progetti rivolti allo spazio ”. Così l’astronauta viterbese Roberto Vittori ha cominciato il suo collegamento parlando con il Magnifico Rettore Marco Mancini.
Le autorità e le centinaia di persone presenti nella nuova aula magna della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Moderne durante l’inaugurazione, hanno potuto ascoltare le parole che arrivavano direttamente dall’interno della navicella spaziale. E’ stato il sindaco di Viterbo Giancarlo Gabbianelli, presente alla cerimonia, a mettersi in contatto con l’astronauta.
“Per l’ateneo viterbese è una grande conquista che premia la forte crescita della ricerca, della didattica e della professionalità dei docenti” ha detto il primo cittadino.
“E’ la dimostrazione della crescita dell’Università della Tuscia, diretta conseguenza dell’alta capacità manageriale del Rettore e della cultura scientifica di tutti i docenti- ha sottolineato il presidente della CARIVIT Spa Santino Clementi- unita ad una incessante e qualificata ricerca”. Vittori sta portando a termine l’esperimento MICROSPACE. Coordinatore il Professor Francesco Canganella, responsabile del Laboratorio di Microbiologia Agraria e Ambientale della Facoltà di Agraria.
Nel progetto è coinvolto anche il professor Francesco Saccardo del Dipartimento di Produzione Vegetale. Essenzialmente sono tre gli obiettivi: la progettazione di un microcosmo al fine di produrre biomasse vegetali su Marte in previsione della discesa ed eventuale permanenza sul pianeta rosso di astronauti che, secondo i progetti spaziali statunitensi, dovrebbe durare per un periodo non breve. Il secondo obiettivo è l’utilizzo di specie probiotiche (integratori alimentari) da offrire agli astronauti per missioni di media-lunga permanenza nello spazio, al fine di migliorarne la salute e l’alimentazione sia a bordo della Stazione Spaziale Internazionale che sulla superficie di altri pianeti. Il terzo obiettivo riguarda la comprensione dei meccanismi che hanno regolato la nascita e l’evoluzione della vita sulla Terra.