Viterbo 27 aprile 2005 - ore 11,30 - Senza Filtro - Sono trascorsi sessanta anni dal 25 aprile1945, una data in cui la liberazione dalla dittatura fascista e dalloccupazione nazista si è coniugata con le speranze e le aspirazioni di milioni di italiani per un cambiamento sostanziale delle proprie condizioni di vita. E i fatti di allora, anno dopo anno, sono stati vissuti attraversando le tante lotte che hanno continuato a cambiare il Paese. Vissuti difendendo le proprie radici dai continui tentativi di cambiare il passato e confondere i torti con le ragioni.
Mai come in questi anni larroganza delle destre al governo ha tentato di riscrivere la storia nelle piazze come sui libri di testo, nei tentativi di una impossibile pacificazione come nelle violazioni ripetute del dettato costituzionale. Mai come in questi anni alcune delle conquiste fondamentali, diventate perfino diritti costituzionali, sono stati oggetto di attacco, derisione ed erosione.
Oggi, mentre tutti celebriamo il 25 aprile, il governo della destra, il governo dei Berlusconi, dei Fini, dei Bossi e dei Follini sta facendo a pezzi la Costituzione repubblicana, il suo sistema di garanzie e diritti, la stessa unità nazionale. E così, in questo clima dove tutti ( o quasi ) dicono di voler celebrare il 25 aprile, può capitare, ad esempio a Viterbo, che coloro che promuovono una raccolta di firme per difendere la Costituzione nata dalla Resistenza debbano essere identificati perché non autorizzati e debbano essere definiti facinorosi sulla stampa locale.
Sarà che non mi sono mai piaciute le ipocrisie, ma trovo davvero incredibile il coro che si è levato contro coloro che hanno osato cantare Bella ciao, mentre parlava il sindaco di Viterbo ( tra laltro, è successo sempre negli ultimi anni!).
Possiamo discutere sulla opportunità del gesto, ma davvero si può sostenere, senza scivolare nel ridicolo, che il senso del 25 aprile è stato infangato da quanti hanno voluto esplicitare il loro dissenso nei confronti di un personaggio politico che, al di là della sua carica istituzionale, rappresenta quella destra che sta massacrando la Costituzione?
Chi sostiene questo rischia di contribuire ad una sorta di imbalsamazione della Resistenza, la cui attualità e forza risiede nellimmaginare la possibilità della costruzione, qui ed ora, di una società diversa.
Oggi il 25 aprile vive in chi si batte contro la guerra globale, contro la precarietà del lavoro e della propria vita, per il diritto alla casa ( anche a Viterbo dove può essere normale che una intera famiglia sia costretta a vivere in una macchina! ), nella richiesta di cittadinanza e di mobilità per i migranti ( antifascismo significa battersi contro la legge razzista sullimmigrazione e per la chiusura dei Centri di permanenza temporanea ), contro la distruzione della sanità e della scuola pubblica, contro il saccheggio del territorio, contro le legislazioni liberticide, dalla fecondazione assistita alle droghe. Vive in chi estende ogni giorno la democrazia concreta, la partecipazione, il diritto ad uninformazione non asservita, alla libera circolazione dei saperi. Vive nella speranza di milioni di uomini e di donne di coniugare il presente e la memoria.
Vive in una domanda di cambiamento che innerva radicalmente la società e che se ne infischia del politicamente corretto.
Giancarlo Torricelli (Rc)