Viterbo 30 aprile 2005 - ore 0,30 -Se per partito unico si intende lo scioglimento delle formazioni esistenti, non sono daccordo. Ma certo va ricercata una maggiore coesione strutturale della coalizione, Marcello Meroi, deputato di An, ha una posizione articolata sulla proposta di Berlusconi.
Si tratta di capire che cosa significa partito unico. Non credo che sia immaginabile una disintegrazioni dei partiti esistenti e una fusione totale. Va ricordato che si tratta di partiti - Fi, An e Udc - con una cultura politica, una storia diverse. Non si può pensare di buttare tutto dentro lo stesso scatolone. Ne verrebbe fuori, anche sul piano elettorale, una immagine poco attraente. Non positiva.
Fin qui la parte negativa.
Se invece si pensa a una federazione, a una strutturazione della coalizione in modo che sia più coesa. La cosa è possibile. Penso a una federazione di realtà differenti con una cabina di regia che veda protagonisti i leader dei diversi partiti. Servirebbe anche per dare una risposta a quello che sta accadendo nel centrosinistra. E anche a un rafforzamento della coalizione.
Meroi commenta così la vicenda di Gasparri che è stato defenestrato da Fini.
Anche per la rapidità con cui si è sviluppata la crisi non siamo riusciti a trovare una soluzione per Gasparri che è, comunque, e rimane una risorsa per An.
Non vuol neppure sentir parlare di leader dimezzato.
Non si tratta di un leader dimezzato. Anche perché Fini sta valutando la possibilità di una azzeramento delle componenti interne per ristrutturare An. Ora dovrà capire quale sarà il ruolo di Gasparri in questa nuova struttura che si andrà formando. An non si può permettere di perdere il valore aggiunta dato dai leader di An come Gasparri. La nuova strutturazione che ci stiamo dando inciderà anche sullassetto di An a livello locale. Mi sembra che a livello nazionale la tendenza sia quella di recuperare al partito tutte le capacità dei vari leader, fatte salve le incombenze di governo.