Vetralla - Rifiuti tossici -Comune e Provincia messi sotto accusa dal comitato
Animali deformi, è allarme a Cinelli
Vetralla 10 dicembre 2005 - ore 3,17
-Un maialino mostruoso. Un fattrice che non sta bene. Solo due maiali su sei che sopravvivivo da un parto. E poi pulcini con le zampe sulla testa, ortaggi metà zucchine e metà melanzane.
Ancora maiali deformi con la faccia schiacciata e le orecchie giganti e due giorni fa il maialino mostruoso.
Secondo gli abitanti di Cinelli ci sarebbe una connessione con linquinamento provocata dai rifiuti tossici stipati sequestrata a maggio nellambito della dellinchiesta «Giro dItalia - ultima tappa Viterbo».
Il veterinario che ha visitato la fattrice nel referto medico ha scritto che uno dei maiali nati è difforme.
«Non siamo ancora riusciti a capire - hanno detto gli abitanti di Cinelli- se anche noi esseri umani siamo stati avvelenati. E quindi siamo a rischio oppure no.
Da cinque mesi non abbiamo più lacqua potabile perché il Comune lha vietata e veniamo riforniti con le autobotti.
Dal Comune nessuno ci ha fatto sapere se lacqua che abbiamo bevuto per anni era inquinata. Le uniche analisi che siamo riusciti ad avere riguardano la qualità delle acque fossetto delle Pile.
E queste analisi dimostrano che i parametri non sono nei limiti di legge. Ci sono concentrazioni dalluminio con percentuali spaventose e una forte sproporzione fra la situazione a monte e quella a valle».
«Da mesi - afferma Giancarlo Panarella - i nostri rappresentanti allinterno della commissione comunale, che segue la vicenda, stanno chiedendo che venga fatto quanto prima un monitoraggio su tutti gli abitanti del Cinelli. Ma non abbiamo mai avuto risposte. Noi abbiamo il diritto sacrosanto di sapere se siamo stati lesi dallinquinamento. Vogliamo capire se quello che abbiamo visto sugli animali o sulle piante può verificarsi anche su di noi».
La portavoce del comitato Cinelli, Rossana Giocomelli, ha scritto ai presidenti della Regione e della Provincia per chiedere lavvio di uno screening su tutta la catena alimentare piante, animali e uomo.
Lavvocato del comitato ha presentato al procuratore capo Giancarlo Armati la richiesta dautorizzazione per la messa in sicurezza della cava.
Sia la Provincia che il Comune di Vetralla hanno sempre spiegato, in questi mesi di non poter intervenire poiché la cava è sotto sequestro giudiziario.
«In realtà sembra che - spiegano gli abitanti di Cinelli - la Procura fino a oggi abbia soltanto dato parere negativo per analisi dentro la cava. La messa in sicurezza non sarebbe stata mai ufficialmente richiesta. Almeno questo è ciò che il nostro legale ha saputo dai colloqui avuti con la Procura. E impensabile che la magistratura possa essere da ostacolo alla rimozione di un pericolo. E come se agli artificieri fosse impedito di procedere a disinnescare una bomba. Noi abbiamo una vera e propria bomba chimica
e da oltre sei mesi nessuno lha disinnescata».