Viterbo 14 febbraio 2005 - ore 1,23 - La lettera di dimissioni di Zezza
A Democrazia è Libertà-La Margherita (Area Organizzazione - enti locali circoli)
Via SantAndrea delle Fratte, 16 00187 Roma);
- Al Coordinamento Provinciale della Margherita di Viterbo
Oggetto: revoca adesione al partito DL-La Margherita di Antonio Remo Zezza
Oggi 13 febbraio 2005, si sarebbero dovute svolgere le elezioni primarie per scegliere il candidato del centro-sinistra alla Presidenza della provincia di Viterbo. Purtroppo le primarie non si faranno per le ben note vicende legate al ritiro di uno dei candidati sostenuto da una buona parte delle forze politiche, ed il successivo ripensamento dei partiti.
Pur ritenendo che le primarie restano un grande strumento democratico per trovare lunità di un grande coalizione di più partiti, è altrettanto vero che se questa unità viene a mancare nella scelta del metodo, le primarie perdono di significato.
La mia candidatura era nata per iniziativa di un gruppo di amici che ritenevano potesse raccogliere consenso tra le diverse posizioni politiche del centro sinistra, nascendo spontanea, e non su indicazione delle segreterie dei partiti. Che la Segreteria provinciale della Margherita potesse sostenere una candidatura diversa dalla mia, la ritenevo una cosa probabile; che sostenesse apertamente la candidatura di un iscritto ai D.S., la ritenevo una cosa possibile; ma che la segreteria comunale di Viterbo arrivasse a disconoscere la candidatura di un iscritto alla Margherita, mi è sembrato eccessivo, anche se allo stesso tempo comprensibile.
Quello che invece non ritengo accettabile è che ieri si è arrivati alla presentazione del candidato alle regionali, e dei candidati ai collegi provinciali, senza che ci sia stato alcun dibattito politico, senza che i circoli siano stati consultati, senza alcun confronto dialettico. Prendo atto che, in provincia di Viterbo, nel partito della Margherita, le scelte vengono fatte con il sistema di Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare. Altro che democrazia e libertà.
Altra cosa che non ritengo accettabile è che allavvio di una campagna elettorale che vede gli organi dirigenti della Margherita Viterbese federata nellUlivo, impegnata della coalizione elettorale dell Unione, alla battuta di un giornalista ma che vogliamo rifare la democrazia cristiana? rispondono allunisono magara.
Credo fermamente nellUlivo e nellUnione come percorsi democratici per trovare lunità programmatica del centro-sinistra; mi dissocio da questo desiderio neocentrista della Margherita Viterbese, altrimenti cè già lUdeur.
Anche se a livello nazionale e regionale la Margherita è la forza politica che meglio rappresenta le mie idee, in quanto partito giovane, snello, vivace, democratico e moderato, che basa la sua azione politica sullattività dei circoli, che sono il vero motore del partito, ho verificato personalmente che nella realtà Viterbese non cè la possibilità di un confronto politico, non cè la volontà di aprirsi e far crescere il partito, ma prevale la paura di qualcuno a perdere posizioni di potere, ed a barricarsi dentro un fortino oramai abbandonato da tutti, in cui restano pochi fedelissimi.
Intendo fermamente sostenere il percorso voluto da Romano Prodi che ha portato oggi alla costituzione di una federazione dei partiti dellUlivo, e probabilmente sarà la base domani per la nascita di un grande partito democratico e riformista, ed è con grande amarezza, ma con altrettanta convinzione che, con la presente, revoco la mia adesione al partito DL-La Margherita.
Antonio Remo Zezza