Viterbo 1 febbraio 2005 - ore 16,30 -Desidero segnalarvi situazioni di ordinario disservizio.
Venerdì 28 gennaio FM3 Rm-Vt: i convogli fanno sosta a Cesano perché la linea è bloccata a causa di un treno guasto sul percorso.
Lunedì 31 gennaio FM3 Vt-Rm: i treni fanno sosta a Bracciano perché la linea è bloccata, stessa causa.
Da informazioni raccolte tra i dipendenti Trenitalia si avverte un senso di impotenza (mancata manutenzione del materiale rotabile).
Aggiungo che è mancata lattenzione al cliente (nessuna comunicazione attraverso limpianto del treno, nessuna comunicazione nelle stazioni che avrebbero consentito lindividuazione di alternative preventive) e la capacità decisionale di chi può e deve gestire eventuali situazioni di emergenza. Venerdì la sosta è durata quasi 3 ore, lunedì meno di unora. Problema identico! Lesperienza insegna?
A proposito di alternative. Venerdì, da Cesano prendo il primo treno utile per Roma. A Olgiata ferma il Cotral e a quellora è previsto il passaggio di un bus. È vero, ma al danno si aggiunge la beffa. Alla presunta fermata sopraggiunge una signora, confrontiamo le informazioni, sono confermato sulla bontà della scelta (tornare indietro, andare sulla nuova via Claudia, prendere il pullman). Aspettiamo inutilmente, sembra che la linea Cotral passi nella strada parallela, al lato opposto della stazione ferroviaria, ma nessuna palina segnaletica è presente o meglio, alla fermata fantasma è presente un moncone con piedistallo di cemento che lascia presupporre lesistenza di una fermata (presunzione errata considerando la realtà).
Questi i fatti! Quali le soluzioni?
È necessario un intervento decisivo di chi ha il potere di controllo sui gestori del TPL:
- attuare una effettiva azione di vigilanza attraverso un monitoraggio non solo sui ritardi ma anche sulle cause che li producono (problemi strutturali, rete inadeguata, motivazione del personale, ecc.)
- rivedere le modalità di analisi statistica sulla puntualità separando le fasce orarie di maggiore afflusso da quelle meno congestionate, le tratte urbane da quelle extra
- stabilire delle procedure per migliorare i rapporti con lutenza senza abbandonarla a se stessa alla disperata ricerca di una informazione o decisamente inana nellattesa di raggiungere la destinazione
- praticare sanzioni o penali utili a sollecitare responsabilità e attenzione dei gestori come in qualsiasi contratto che affida la gestione di un servizio.
È ora di agire, non possiamo più stare a guardare.
I mezzi di comunicazione si facciano portavoce delle istanze dei pendolari, la pubblica amministrazione sia sollecita e vigilante nel svolgimento del suo ruolo di committente, la magistratura verifichi, nei disservizi verificatisi, lesistenza di condizioni per lavvio di procedimenti penali, i pendolari richiedano il risarcimento del danno economico, biologico e morale che il perdurare della situazione sta provocando in lavoratori, studenti, donne e uomini costretti ai servizi di Trenitalia e Cotral.
Saverio Russo