Viterbo 22 febbraio 2005 - ore 12,50 - All'alba di oggi è morto don Luigi Giussani.
Ci sembra importante e significativo che un uomo così se ne sia andato in cielo nel giorno della festa della Cattedra di San Pietro, colui al quale Gesù ha dato l'esplicito incarico di "confermare nella fede" tutti i fratelli.
Giussani è stato proprio questo, per noi e per moltissimi altri: uno che, nella confusione e nella disperazione del post-concilio, ha superato di slancio tutte le analisi sociologiche in cui la povera Chiesa cattolica si andava impastoiando, annunciando di nuovo la bellezza e la grandezza del fatto cristiano.
Ci ha svelato (a molti che magari se ne erano dimenticati lo ha "risvelato") che l'incontro con il Verbo fatto carne era la cosa più grande che ci poteva capitare nella vita e che ci stava capitando adesso, che stava raggiungendo noi, con le nostre esigenze, con le nostre difficoltà di ogni giorno, con il nostro desiderio di gioia e di speranza.
La stessa Chiesa acquistava per noi un'immagine più bella e vera. Giussani ci ha testimoniato Cristo non "nonostante la Chiesa" (come molti che volevano uccidere la nostra fede andavano e vanno predicando), ma vivo nella Chiesa, in quella esperienza di comunione (fatta di nomi, di volti, di gesti concreti) che andavamo facendo e che, grazie a Dio, continua.
La Chiesa, dunque, non come struttura opprimente, ma come lo strumento, il mezzo che Cristo stesso ha pensato per incontrare gli uomini attraverso il tempo, la storia. La Chiesa come Comunione, attraverso la quale l'uomo è liberato dalla propria disperazione, dalla propria insignificanza.
Questa consapevolezza ha generato un incredibile slancio missionario, che si è calato ovunque, in tutti i paesi del mondo, in tutti gli ambienti, tra tutte le classi sociali, tra tutte le generazioni. Vocazioni, giovani e adulte; vite consacrate; attività missionarie e di carità; famiglie che accolgono i ragazzi abbandonati; cooperative ed associazioni che aiutano gli uomini a cercare lavoro o a espandere la propria attività; iniziative scolastiche, culturali, artistiche; persone che si sono impegnate in politica riportandovi l'ideale di un servizio all'uomo; un Movimento che è presente in non so più quanti Paesi della terra; si fa fatica a stare appresso a tutte le cose grandi che lo Spirito ha suscitato attraverso la voce, l'umanità, perfino i limiti di un semplice prete.
Giussani è, con la sua vita, la prova evidente che Dio esiste e che opera cose grandi nella storia degli uomini. E? stato un segno e uno strumento di Dio, come tutti i grandi Santi. Come Pio da Petralcina, Teresa di Calcutta, Escrivà de Balaguer, Lucia di Fatima, per citare quelli più vicini a noi.
Ora abbiamo un amico in più in Paradiso.
Grazie don Gius, per averci confermato nella fede dei nostri padri.