Viterbo 22 febbraio 2005 - ore 22,50 -Senza filtro - Sulle questioni inerenti il traffico, l'amministrazione comunale di Viterbo negli ultimi giorni è stata al centro delle attenzioni e delle proteste dei cittadini a causa del superamento dei limiti sulle polveri sottili, ben 11 im poche settimane.
Per quanto riguarda gli sforamenti dei limiti delle polveri sottili nella recente campagna di monitoraggio promossa da legambiente stessa con alcune scuole di Viterbo erano emersi dati allarmanti, immediatamente trasmessi al primo cittadino che, lo ricordiamo, è il referente responsabile per la salute dei cittadini.
Legambiente manifestò la propria preoccupazione, considerando insufficienti i mezzi e le strutture preposte al monitoraggio degli inquinanti urbani soprattutto in prossimità delle scuole.
Il Sindaco ci rispose citando dati diversi, peraltro mai sottoposti alla verifica pubblica, attraverso i quali tornava ad accusarci di "fondamentalismo" e di avere un atteggiamento pretestuoso e politicizzato.
Ora prendiamo atto delle dichiarazione di Gabbianelli che afferma di voler chiedere all'Arpa nuove centraline e di non escludere il ricorso al blocco delle auto.
Ci aspettiamo ora dal Sindaco una dichiarazione pubblica che riconosca a Legambiente le proprie ragioni il valore e delle analisi vengono puntualmente confermate dai fatti.
Non è plausibile né accettabile che un sindaco neghi i dati che gli vengono sottoposti solo perchè non sono positivi nei confronti dell'amministrazione. Altrettanto grave che i dati sulle polveri non vengano divulgati e resi noti ai cittadini e che nessun provvedimento immediato venga adottato per ridurre l'impatto degli inquinanti sui cittadini e sui bambini, al contrario di quanto viene fatto in tutte le città italiane.
Ricordiamo che lo stesso Gabbianelli si è opposto alla realizzazione a Viterbo delle "domeniche a piedi nel centro" con la chiusura al traffico delle vie cittadine, come hanno fatto moltissimi comuni.
Una decisione incomprensibile alla luce dei dati sulle polveri sottili che, lo ricordiamo, sono altamente pericolose e fonte di malattie come il cancro.
Per Legambiente
Pieranna Falasca