Viterbo 23 febbraio 2005 - ore 0,50 - Ratificato lappoggio di tutta la Casa delle libertà al candidato presidente Francesco Battistoni. Ieri sera cè stata unaltra riunione della Casa delle libertà, nella sede di Forza Italia, a cui hanno partecipato tra gli altri: Riccardi (Udc), Battilocchio e Meraviglia (Nuovo partito socialista); Barra e Allegrini (An); Serafini (Repubblicani), Viceconte, Gigli e Marini (Forza Italia).
Oltre che di candidature, è ormai certa quella di Marini nel collegio Vt1, si è parlato nel dettaglio della giunta e del programma.
Ma proprio sulla formazione della giunta spuntano due interpretazioni diverse. Quello che per gli uomini di An è un accordo sulla formazione della giunta, per quelli di Forza Italia è solo una delle diverse ipotesi possibili. Certa sembra essere la giunta ad otto assessorati.
La formazione dei vertici di Palazzo Gentili, in caso di vittoria del centrodestra, dovrebbe avere per An questa distribuzione di poltrone: quattro assessori ad An più le vicepresidenza del consiglio; due assessori allUdc; due assessorati, la presidenza della Provincia, la presidenza del consiglio a Forza Italia.
Mentre per An questa formazione è già stabilita. Per Forza Italia non è così. Viceconte & c. si rifiutano di fare numeri.
Le varie ipotesi di formazione della giunta vanno verificate - spiega Viceconte, dopo aver proclamato lunità della Casa delle libertà - alla luce del voto popolare. Tutto va sottoposto al vaglio della volontà degli elettori. Lultima parola è quella del popolo che si reca alle urne. E il popolo larbitro ultimo su queste questioni,
Come dire prima andiamo alle urne, ci pesiamo, e poi vediamo nel dettaglio come si dividono le postazioni di potere.
Insomma sembra di assistere a un film già visto ma qualche mese fa si trattava di Palazzo dei Priori. Oggi come allora si scontrano due concezioni della politica diverse.
Intanto va registrato ancora un nulla di fatto per quanto riguarda le questioni interne ad An. A Roma si sarebbe riunito lufficio politico e sarebbe stata affrontata anche la questione Viterbo. Ma non sembra che La Russa e Alemanno abbiano trovato una soluzione.
Limpressione è che in realtà nulla di drammatico possa più accadere, visto che le elezioni sono troppo vicine. Forse ci potrebbe essere una qualche modifica delle liste, come spera qualcuno, ma su questioni di dettaglio. La vera resa dei conti ci sarò dopo il 4 aprile. A quel punto le cautele saranno azzerate e la guerra sarà totale.
Nel centrosinistra, lUlivo ha incassato il mancato sostegno di Rifondazione a Mazzoli senza soverchi strepiti.
Ed appare del tutto non plausibile che lUlivo possa scendere a compromessi sulla candidatura del segretario diessino.
Insomma il centrosinistra si accinge ad affrontare il confronto per le provinciali con due candidati e non è detto che questo sia svantaggioso sul piano politico-elettorale.