Viterbo 24 febbraio 2005 - ore 9,30 - Via Marconi!
Sono appena iniziati i lavori e subito sono nate le polemiche sulle modalità di gestione sia politica che tecnica.
Non entro nel merito, ma vorrei cogliere nellevento una possibilità di sviluppo positivo per una organizzazione civica futura.
La stampa ha riportato che lAssessore interessato ha dato inizio allopera dopo aver sentito i commercianti della zona,ma non ho letto quello che era stato discusso in consiglio comunale e soprattutto non ho sentito quello che pensa la gente e in particolare i giovani a partire da quelli di età inferiore.
La ristrutturazione di questa via potrebbe rientrare in un progetto ben più ampio tendente al recupero di una serie di dimensioni che la città sta perdendo.
E stato detto che le città hanno preso come punto di riferimento ladulto maschio automobilista, il ministro della Salute, Sirchia, (Messaggeo del 13/02/05) ha affermato che: Il traffico è una realtà della società di oggi che non si può immaginare di sospendere perché cadrebbe leconomia e il consumo, è necessario studiare soluzioni che permettono di coabitare con le automobili, però è talmente complicata la faccenda che nessuno sa ancora come risolverla
Ma scusate, perché non proviamo a cambiare mentalità?
Perché non proviamo a costruire una città a misura di bambino per una città a misura di uomo?
Sono state realizzate espansioni della città e nuovi insediamenti senza una seria riflessione sulla esigenza delle persone, senza tener sufficientemente conto di chi è in difficoltà, degli anziani e dei bambini.Il criterio prevalente delle lottizzazioni è stato quello di disegnare più lotti possibili relegando nei ritagli di risulta strade e spazi verdi; le strade spesso sono state progettate come un intreccio senza gerarchia, non sono state realizzate le scuole, i centri di incontro e di gioco.
E stato detto noi costruiamo le nostre case e poi, le nostre case costruiscono gli uomini.
Questo non può essere accettato; dobbiamo riprenderci la città immaginando una diversa modernità, con meno traffico e meno inquinamenti, cominciando da cose semplici e, magari, limitate ad alcuni rioni.
Iniziamo con il proporre soluzioni volte a rendere più sicuri i percorsi che i bambini compiono ogni giorno per andare a scuola, in parrocchia, in palestra, intervenire sulla rete stradale per rallentare il traffico, predisporre corsie ciclabili, facilitare gli attraversamenti, costruiamo scuole sicure e ben accessibili, le strade e le piazze vanno vissute e non, come adesso avviene, considerate aree di scorrimento, dove le persone camminano ma non si fermano.
Siamo convinti, anche per presa visione diretta, che i bambini per strada fanno sicure le strade.
Il pensiero del bambino è un pensiero fortemente innovativo e concreto che può tradursi in una progettualità capace di rispondere alle esigenze di tutti: giovani, adulti, anziani e disabili.
Iniziamo a far rendere rappresentativi i bambini e gli adolescenti favorendo la costituzione di un consiglio comunale dei ragazzi (proposta già avanzata dai DS) dove viene riconosciuta la possibilità di dire ciò che pensano della propria città, dei propri spazi e quale mappa dei sogni e dei bisogni potrebbe essere tradotta in realtà da chi governa.
E un processo complesso che non si occupa solo della struttura stradale e dei flussi di traffico, ma anche degli atteggiamenti e dei comportamenti delle persone, chiamando in causa consuetudini e stili di vita personali con riflessi anche sulla educazione stradale e sulla salute.
Viterbo, città di arte e di cultura, non può continuare a non considerare le varie esperienze positive realizzate in altre città, non può continuare a essere catalogata fra le città che sono dichiarate insufficienti per quanto riguarda il mondo giovanile.
Bisogna dar voce a chi pur non avendo diritto di voto vuole una democrazia partecipata; lidea di confrontare il punto di vista degli adulti e quello dei bambini prima di decidere la politica urbanistica, ha acquistato forza: oggi in 150 città di Italia esistono consigli comunali eletti dai bambini che si riuniscono una volta al mese e una volta allanno incontrano il consiglio degli adulti.
Da questa collaborazione si è ottenuto un miglioramento per tutta la città.Il dialogo fra responsabilità e saperi diversi offrono occasioni di confronto e presa di coscienza che vanno oltre lo specifico interesse del bambino, per aprirsi a una riflessione sul senso dellabitare e sulla cittadinanza.
A tale proposito, la Margherita sta approntando un progetto, basandosi anche sulla esperienza positiva in altre città, con lo scopo di stimolare le istituzioni a prendere in seria considerazione la possibilità di un rinnovamento culturale che tenga conto delle esigenze dei giovani .
Sandro Marenzoni
Consigliere comunale della Margherita