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Croccolo, tra paradossi e iperboli, si racconta - Domani e dopodomani al teatro Unione con "Le allegre comari di Windsor"
"Preferirei votare Totò Riina"
Viterbo 25 febbraio 2005 - ore 17,11 -Comunista eretico. Ebreo emarginato dagli stessi ebrei. Hacker in erba, a quasi ottanta anni. Carlo Croccolo è un molto di più del suo teatro. Del suo essere attore. Mentre parla al Teatro Unione del suo Falstaff, in chi ascolta si susseguono le immagini delle sue interpretazioni, dei suoi film. Dei momenti di comicità assoluta che ha regalato. Si capisce che oltre allattore cè luomo. Cè un pazzo furioso che si è divertito a vivere la sua vita, istante per istante, fino in fondo. Certo ha attraversato ed è stato attraversato dalla storia del teatro italiano. Ma il fascino della persona Croccolo va oltre lattore. Sia pur grande. Anzi gradissimo.
Grandissimo perché si capisce subito che come lui inizia a parlare: è teatro. E cinema.
Incredibile. Ma Croccolo regala in continuazione emozioni anche stando seduto su una poltroncina, mentre chiacchiera con giornalisti ed attori.
Il suo sguardo tra lironico e il melanconico, è sempre attento, pronto a cogliere le variazioni della realtà. E si diverte a raccontarsi. A dire cosa vede in questo tempo di grandi livellamenti, dove il nulla domina.
Inizia con un giudizio sprezzante sulla televisione.
Nella televisione - spiega - cè una mancanza assoluta di poesia. Si usano solo le tinte forti, spariscono le sfumature. La poesia è quello che non viene detto.
Il cinema è invece la sua grande passione.
Il cinema, checché ne dicano i miei colleghi, è libertà. In teatro, invece, sei direttamente legato al pubblico. Devi compiacerlo. Nel cinema no, non è così. Quando giri sei davanti alla telecamera. libero dalla pressione del giudizio del pubblico. Puoi fare quello che vuoi. Certo puoi fare anche cose brutte. Ed io ne ho fatte molte. E non è vero che la colpa è del regista. La colpa è degli attori, quando fanno cose brutte.
Croccolo si ferma un attimo e poi sibila.
La verità è che qualche volta siamo dei cani...
E se lo dice lui.
Chaplin, per supplire a questo distacco col pubblico, una volta realizzato il film faceva un primo montaggio e lo faceva vedere in un certo numero di sale. E poi, se non andava, lo rimontava.
Anche il pubblico in questi anni è cambiato.
Il pubblico è stato abituato male dalla televisione berlusconiana. In televisione hanno successo persone che non sanno recitare. La tv porta a sopportare cose squallide. Una volta il pubblico non avrebbe sopportato certe cose. E il rischio non era solo di essere fischiati ma che ti tirassero addosso qualche cassetta di ortaggi. In televisione la scelta è chiara: si fanno solo cose a basso costo. Nessuno bada alla qualità. Fanno tv spazzatura perché costa poco.
Croccolo spiega anche la scelta di mettere in scena i classici.
E una scelta di frattura con Croccolo scarpettiano. Con Scarpetta potrei fare soldi a palate. Ma ho come la sensazione che il Croccolo - Scarpetta faccia in qualche modo locchietto a questa televisione che critico.
Croccolo poi racconta pezzi di vita. Racconta delle sue fughe in Canada.
Io sono un tipo strano, Non abituato a dire sempre sì. E ogni tanto litigo con tutti. E in questo ambiente quando litighi con una serie di persone non lavori più. Allora vado in Canada magari mi metto a lavorare nei bar. Ma va detto che ho fatto anche il regista là. Ho addirittura la cittadinanza canadese.
Sui politici e sulla politica il giudizio è tranciante.
Chi dei politici attuali ha una personalità ben definita? Fini, DAlema, Berlusconi sono tutti alunni della De Filippi. Preferirei votare Totò Riina. Oppure Hitler, almeno so chi sono. I politici di oggi sono pura immagine e niente altro. Almirante era uno con le palle, anche se non si poteva dire, una volta. De Gasperi, Di Vittorio, sapevi chi erano. Quello che oggi Berlusconi ha inventato di spaventoso è limmagine. Oggi non si sa più chi sono i nostri politici.
Si arriva a Totò.
Mi rivolgevo a lui sempre col massimo ossequio chiamandolo Principe. Non è poi vera la storia che con lui si improvvisava tutto. Accadeva che gli portavano un copione, dicendogli che era magari chapliniano. Lui lo guardava, lo riguardava e poi lo smontava completamente. Ci chiamava, a noi attori, in una stanza e lo si ricostruiva pezzo a pezzo. Per ogni attore veniva in pratica riscritta la parte. Nulla di improvvisato, anche se poi qualche sorpresa sul set ci poteva sempre essere.
Eduardo.
Eduardo, quando aveva litigato col fratello Peppino, mi voleva in compagnia al suo posto. Mi disse che ero bravissimo. Allo stesso tempo Peppino mi propose di fare un film con lui Non è vero... ma ci credo. Accettai. Tornai poi da Eduardo ma successe il finimondo: Non ti voglio più vedere, mi gridò. Aveva scritto una parte per me, ma non se ne fece nulla. E mi cacciò. Dopo qualche anno ci rivedemmo. Io ero con una splendida attrice. Ci invitò a cena. Più attratto dallattrice che altro. Quasi non mi guardava. E mi disse Tu non sarai mai un grande attore perché ti manca la cattiveria.
Racconta poi del suo essere stato comunista, da giovane, molto giovane, e di essere stato buttato fuori dal partito. Di essere ebreo. Emarginato anche dagli ebrei, perché era ebreo solo a metà. Uno dei genitori era ariano. Fu presso dai tedeschi.
Riuscii a filarmela, simulando di avere la scabbia. Grattandomi le mani. Ferendomi. A quel punto i tedeschi mi tenevano a distanza. E così sono potuto fuggire. Più tardi ho rincontrato uno di questi tedeschi, ma la situazione era cambiata: lui era in fuga, perché erano arrivati gli americani. Mi disse: io avevo capito che non avevi la scabbia. Io lo aiutai, gli procurai dei vestiti da civile. Ma lavrei fatto anche se non mi avesse, in qualche modo, aiutato a fuggire.
Ora Croccolo, a 78 anni suonati, ha una grande passione per la tecnologia, i computer. Smonta e rimonta il suo computer come se nulla fosse.
Voglio capire fino in fondo come funziona per diventare un hacker, dice sorridendo. Sarebbe interessante trasferire nei computer quello che sta nel nostro cervello. Non semplicemente le informazioni, ma il nostro io. Un computer con lio di Croccolo....
Sono un cretino. E un fallito così, si racconta, inizia lautobiografia di Croccolo che non è stata mai pubblicata e che lui tiene dentro un cassetto. Un cretino e un fallito che continua a stupire e a stupirsi e che sa affascinare linterlocutore senza trucchi e senza inganni.
E allora obbligatorio andarlo a vedere domani (sabato 26) alle 21 e dopodomani (domenica 27) alle 16,45 al teatro Unione nelle Allegre comari di Windsordi Shakespeare. Sicuri che riuscirà ancora una volta a sorprendere e stupire. Oltretutto si tratta di una anteprima nazionale.
La MISE EN ESPACE di Adriana Palmisano
presenta
CARLO CROCCOLO
FALSTAFF
e
le gaie Comari
di Windsor
da William Shakespeare
con
CARLO VITALE, LOREDANA MARTINEZ
DANIELA DI BITONTO, CRISTINA CALDANI
Versione, Adattamento e Regia
LIVIO GALASSI
Impianto Scenico di MARIO BALDINI
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