Viterbo 26 febbraio 2005 - ore 2,05- Senza Filtro - La Regione Lazio con deliberazione di giunta n.127 ha disposto il “Piano di installazione impianti di Tomografia a Emissione di Positroni (PET)”, che prevede l’istituzione di 2 centri PET dotati di apparecchiature miste TAC/PET a Viterbo (Ospedale Belcolle) e Latina (Ospedale Santa Maria Goretti).
Si tratta di una decisione importante, di elevato impatto sociale, in quanto tale metodica permette, in campo oncologico, una diagnosi accurata, in grado di orientare più efficacemente le scelte terapeutiche e di controllare nel tempo il comportamento e l’eventuale ripresentarsi della malattia, grazie a un radiofarmaco che si concentra selettivamente nei tumori maligni (18F-FDG); basti pensare che nel 30-40% dei casi di cancro del polmone o del colon valutati con FDG-PET prima di intervenire chirurgicamente, si rilevano lesioni a distanza non visibili con la TAC: in altri termini senza tale metodica, un paziente su tre viene indirizzato dal chirurgo poco correttamente. Anche in molti casi di tumore “occulto” del collo o della testa, con metastasi linfonodali, la FDG-PET permette di identificare e localizzare il carcinoma primitivo non evidente con la TAC o con la Risonanza Magnetica.
La combinazione delle due metodiche (TAC e PET), con la possibilità di “fondere” le immagini utilizzando diverse scale di colori o di grigi, migliora ulteriormente la qualità di tali esami, aggiungendo alla mappa delle lesioni cancerose (ottenuta con la FDG-PET) una migliore definizione anatomica (TAC).
Attualmente nel Lazio non sono attivi centri PET e i pazienti che hanno bisogno di questa metodica “emigrano” nelle regioni vicine (Toscana, Campania) o più spesso afferiscono ai numerosi centri presenti nelle regioni settentrionali. E’ prevista, nei prossimi mesi l’attivazione di 5-6 tomografi TAC/PET a Roma, sia in strutture pubbliche che private, e per tale motivo la Regione Lazio ha deciso di distribuire in modo equo tali apparecchiature nel territorio, collocandone altre due rispettivamente a nord e a sud di Roma. La scelta è caduta sugli ospedali di Viterbo e Latina, in quanto entrambi dotati di una Medicina Nucleare e pertanto già idonei, dal punto di vista strutturale, organizzativo e di percorsi, a effettuare un’attività diagnostica con radiofarmaci.
Tale decisione, a soli due mesi dall’attivazione della Medicina Nucleare dell’Ospedale Belcolle, è stata accolta molto favorevolmente dall’ambiente sanitario e dalla dirigenza dell’ospedale in quanto conferma la volontà della Regione di fare della diagnosi e terapia delle neoplasie il “core-business” aziendale.
L’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio predisporrà prima, che abbia inizio l’attività dei centri PET, le “linee-guida” per l’accesso a tali prestazioni: è necessario infatti, a fronte degli elevati costi del radiofarmaco utilizzato per la PET, garantire che le indicazioni per tali esami siano condivise e rispettate dai medici, fermo restando che una diagnosi accurata, in grado di orientare in modo univoco il piano terapeutico per queste malattie, costituisce la migliore forma di risparmio.