Viterbo 28 febbraio 2005 - ore 20,10 - Instancabile, infaticabile, inarrestabile. Tre aggettivi per definire Angelo La Bella, ex parlamentare del Pci e, dopo la “trasformazione” del Pci, passato a Rifondazione comunista, sindaco per oltre 40 anni di Civitella d’Agliano, scomparso a 86 anni.
Un uomo coerente, instacabilmente legato a convinzioni politiche che lo hanno visto prima tra i protagonisti della Resistenza, quindi delle lotte sindacali, quando “si scendeva in piazza”.
Schierato sempre con i giovani con quello spirito “sartiano” che lo distingueva e con addosso la continua voglia di conoscere “la storia e le storie”. Concluso il mandato parlamentare e chiusa l’era della gestione del comune di Civitella, La Bella aveva intensificato la sua attività di scrittore.
Insieme alla moglie, Rosa Mecarolo, ha scritto libri sulla “Venere papale” (tracciando la figura di Giulia Farnese, l’amante di Alessandro VI), sul brigante “Domenichino” ovvero Domenico Tiburzi “il re della Selva del Lamone” (fornendo l’opportunità al regista Paolo Benvenuti di girare un film documentario) e sullo spigoloso caso della strage di “Portella della Ginestra” avvenuta in Sicilia, alle porte di Palermo, il primo maggio 1947 per la quale era stata accusata la Banda Giuliano, guidata dal “bandito di Montelepre” Salvatore Giuliano appunto.
Il processo si svolse a Viterbo e La Bella era stato tra i cronisti il più assiduo a seguire le udienze. Nel suo libro, pubblicato nel 2003, dopo anni e anni di ricerche negli archivi di tutto il mondo, opponendosi alla versione ufficiale, sostiene che la strage fu opera congiunta dei servizi segreti americani e frange dell’estremismo di destra. Relatore nella presentazione del libro è stato il giornalista Giuseppe Rescifina.
“La Bella volle assolutamente che fossi io, da siciliano, a fare la relazione principale in occasione della presentazione del suo libro - dice Rescifina -. Era uno studioso attento e costante, acuto e, soprattutto, instancabile. Le sue ricerche su Portella della Ginestra hanno anticipato addirittura quanto poi è emerso a seguito della desecretazione di alcuni atti degli archivi della Cia”.
Paolo Benvenuti dal libro di La Bella ha tratto il film “Segreti di Stato”(2004), girato per gran parte a Viterbo.