Viterbo 28 febbraio 2005 - ore 0,05 - Il congresso di Rifondazione sceglie Bengasi Battisti. Senza tentennamenti. Come dire che cambia il segretario ma la linea politica è la stessa. Tanto che il congresso ha approvato come documento finale la relazione introduttiva di Giancarlo Torricelli, il segretario uscente. Il nuovo segretario, Mario Ricci, conferma la scelta di Bengasi Battisti e dei movimenti. Questo significa che il centrosinistra andrà alle elezioni provinciali con due candidati. Da un lato Bengasi Battisti appoggiato da movimenti, Verdi, Rifondazione e pezzi di Ds e Margherita. E dall’altro Alessandro Mazzoli appoggiato dai rimanenti partiti dell’Unione.
Si va quindi alla conta e questa volta non si tratta delle primarie.
Entrambi gli schieramenti ovviamente rimangono all’interno dell’orizzonte del centrosinistra e dovrebbero essere disponibili all’apparentamento se si andrà al ballottaggio.
Il nuovo segretario di Rifondazione, 45 anni nato a Roma, ex operaio, sposato, un figlio, è stato segretario a Civita castellana, ed è attualmente membro della segreteria regionale di Rifondazione. Una grande passione, oltre alla politica, il rugby. E’, infatti, allenatore dei giovanissimi del rugby viterbese.
Chi appoggerete alle provinciali?
“La decisione - spiega Ricci - è stata presa a larga maggioranza dal congresso. Appoggeremo Bengasi Battisti insieme ai movimenti e a quelli con cui abbiamo lavorato in questi anni”.
Insomma addio unità del centrosinistra…
“Noi abbiamo tentato tutte le strade per raggiungere una soluzione unitaria. Le stesse primarie, che, vale la pena ricordarlo, erano state scelte da tutti i partiti, erano un percorso che avrebbe potuto alla fine portare tutta la coalizione unita al confronto col centrodestra. Dopo che il percorso delle primarie è stato abbandonato dagli altri partiti, abbiamo comunque riaperto un tavolo per individuare una soluzione unitaria, nonostante Ds e Margherita avessero proposto un loro binomio per guidare la coalizione. Nonostante questa stranezza, abbiamo continuato a cercare una soluzione unitaria. Come vede la rottura non dipende da noi, qualcun altro ci ha posto di fronte a una scelta secca e noi oggi non potevamo che scegliere. Qualcuno non ha voluto trovare una soluzione unitaria. E non siamo certo stati noi”.
Ma secondo lei era possibile individuare una via di uscita unitaria?
“Certo che era possibile. Ma c’è stato chi, proprio qualche giorno fa, ha detto che era pronto a contarsi. Se le cose stanno così, se qualcuno vuole contarsi, vorrà dire che ci conteremo”.
Ma il suo partito è nella totalità a favore di questa scelta?
“La stragrande maggioranza è per questa scelta. E badi bene la minoranza non è per una scelta unitaria nel centrosinistra, ma al contrario per una scelta totalmente autonoma del partito”.
Rimane, ovviante ferma la vostra scelta in appoggio di Marrazzo.
“Certo. Io credo che a questo punto nel centrosinistra dobbiamo fare in modo di farci meno male possibile. La nostra scelta non comporta una frattura col resto della coalizione”.
Come dire che le porte rimangono aperte e che ci si muove nell’orizzonte del centrosinistra per battere il centrodestra.