Viterbo 5 febbraio 2005 - ore 17,30 - Stiamo vivendo un passaggio importante nella storia di questa Provincia.
Proprio nei momenti difficili si misurano le capacità di una classe dirigente, è nei momenti difficili che viene messa alla prova la capacità di essere dirigenti e direzione.
E' nel momento implacabile delle scelte che deve emergere la intelligenza di governare gli eventi per non subirli. Non è fuori luogo concentrarci a dare un segno ed anche un senso al nostro voler essere "classe dirigente".
Abbiamo costruito un percorso, un progetto e un programma di governo. Abbiamo avviato concretamente il passaggio delle primarie consapevoli delle difficoltà che pure si sarebbero create.
Spetta al partito della Rifondazione Comunista ed a quello dei DS di prendere atto di un logoramento e di una conflittualità innescato dentro la coalizione.
Logoramento e conflittualità che è incomprensibile ai nostri iscritti, ai nostri simpatizzanti e che ancora di più sgomenta tutto il popolo del centrosinistra. Dopo tante scaramucce, giochetti e sgambetti, dopo tanti teatrini, la gente ci chiede di essere finalmente uniti.
Abbiamo necessità di ritornare in sintonia con la realtà viva del viterbese, con la gente comune, dobbiamo tornare a parlare con le categorie produttive, con il mondo del lavoro, con le giovani generazioni.
Penso che il tema dell'ampliamento degli spazi di democrazia partecipata sia decisivo per chi vorrà governare il futuro della Provincia di Viterbo, altrettanto fermamente però credo che ci sia una priorità politica che le primarie rischiano di farci perdere di vista ed offuscare. La priorità delle priorità è che la gente ci chiede di essere uniti.
A questo punto abbiamo solo una via per dimostrare credibilità: è la via segnata dell'unità di tutte le forze di centrosinistra. Soltanto se siamo uniti possiamo proporci a governare una nuova stagione di sviluppo per il viterbese
Se vogliamo vincere questa provincia per governarla non c'è alternativa. Ci è richiesto, prima di tutto, di ritrovare tutti quanti e tutti insieme le ragioni di una compattezza ragionata ed intelligente.
Non c'è l'alternativa di scomporre la Grande Alleanza democratica in due tronconi dandosi reciprocamente colpa di averla spaccata. Altrettanto illusorio è dire di essere per le primarie e intanto farle diventare impraticabili da quell'albitro assoluto che è il tempo.
Dobbiamo ripartire dal lavoro svolto proficuamente sul programma. Ci lega un patto, che ci vede impegnati a promuovere lo sviluppo economico e sociale della provincia di Viterbo e quindi in primo luogo innovazione e ricerca per difendere ed accrescere il livelli di occupazione. Un programmma che ci impone di lavorare ad innovare le infrastrutture viarie, a modernizzarne colllegamenti e nodi intermodali, che ci impegna ad una politica di attenta salvaguardia ambientale a beneficio del nostro turismo e della nostra agricoltura di qualità.
C'è quindi da mettere a frutto il lavoro già fatto, il programma condiviso, il progetto e ritrovare dentro una grande convenzione, con una capillare mobilitazione, alla presenza di Piero Marrazzo, una candidatura unitaria capace di interpretare la speranza che, finalmente insieme, un'altra Provincia si può.
Marcello Mariani
Segretario Provinciale Margherita