Viterbo 5 febbraio 2005 - ore 18 - La decisione della Margherita e dei partiti minori del centrosinistra di affossare la possibilità di scegliere il candidato alla Presidenza della Provincia attraverso una consultazione popolare rappresenta una scelta che mina la tenuta della coalizione.
Le dichiarazioni di esponenti politici di primo piano della Margherita viterbese ( come il Sindaco di Soriano nel Cimino ) che irridono il processo delle primarie, sottoscritto da oltre diecimila persone, invitando i partiti del centrosinistra ad una inutile prova di forza che, dovrebbe far leva sul doppio turno elettorale, non solo sono in palese contraddizione con quanto affermato fino ad una settimana fa dagli stessi vertici provinciali della Margherita, ma rappresentano un modo semplicistico e superficiale di concepire i rapporti unitari e la possibilità di battere le destre.
Di fronte ad un processo di partecipazione che, per la prima volta, coinvolge migliaia di persone, la Margherita e i partiti minori decidono un repentino dietro front che rischia di creare ulteriore frustrazione e diffidenza verso la politica e verso il centrosinistra.
Perché i partiti che sostenevano Enrico Panunzi non avanzano unaltra candidatura per le primarie? Perché ci si vuole sottrarre ad un processo di selezione delle candidature che fa leva sulla volontà degli elettori del centrosinistra?
Rispondere a queste domande è un obbligo verso gli elettori e verso quelle diecimila persone che hanno sottoscritto le candidature alle primarie e che rappresentano un pezzo significativo di elettorato del centrosinistra.
Facciamo appello ai Democratici di sinistra, la cui direzione provinciale e il cui congresso si sono espressi chiaramente per le primarie, affinché prevalga il senso di responsabilità nella direzione del rispetto della volontà popolare e della costruzione di un rapporto unitario contro la destra. Ai Democratici di sinistra chiediamo di scegliere: o il sostegno ad un processo faticoso ed esaltante di partecipazione che passa anche attraverso le primarie di domenica prossima, oppure il ritorno alle pratiche separate ed ai trasversalismi dei ceti politici.
Il Segretario di Rifondazione comunista
Giancarlo Torricelli