Viterbo 7 febbraio 2005 - ore 0,08 - Senza Filtro -Il 17 febbraio 2005 alle ore 11 sarà deposta una corona di fiori in Piazza Mario Fani, già piazza Giordano Bruno, per ricordare il sacrificio di un uomo che ebbe il solo torto di avere, e di esternare, proprie idee in fatto di scienza e fede, idee però non condivise da Santa Madre Chiesa.
Era peccato e reato pensare con la propria testa e contraddire le "verità" della Chiesa imperante, per questo fu condannato e rinchiuso per lunghi anni in un carcere con trattamento particolarmente disumano, finalizzato a "predisporre" il condannato ad invocare al tribunale la "grazia" dell'abiura.
Grazia consistente nel rinnegare "in toto" le proprie convinzioni non condivise dalla Chiesa, in cambio della sospensione della pena di morte, e la continuazione del carcere a tempo indeterminato.
Pur consapevole di ciò che l'aspettava, rinunciò all'abiura ed affrontò con sublime coraggio il martirio della morte sul rogo, eseguita il 17 febbraio 1600 a Roma in Piazza Campo di Fiori.
Condanna pronunciata dal tribunale della "Santa Inquisizione" presieduta dal Cardinale Bellarmino, innalzato poi agli onori dell'altare; beatificazione incomprensibile per l'intelletto umano di credenti e non credenti, quanto meno per aver violato il quinto comandamento di Dio "non uccidere"
Il perdono chiesto dal Papa al mondo intero per tutte le malefatte che hanno oscurato i tanti anni del potere temporale della Chiesa, è stato ed è un segno positivo ed apprezzato, ma insufficiente. L'istituzione di una "giornata della memoria" per non dimenticare i "Ghetti", le emarginazioni, le persecuzioni, e le innumerevoli esecuzioni di condanne a morte che hanno interessato l'Europa intera sarebbe certamente un fatto concreto a sostegno dell'accorato perdono e del "mai più" pronunciato da Papa Wojtyla durante l'anno santo. Quel perdono non apparirebbe sotto una luce più concreta e credibile?
La tentazione di ripristinare il "peccato reato" tuttora aleggia (l'on. Buttiglione insegna), il tentativo di interferire ed intralciare la ricerca scientifica è attuale (la legge sulla procreazione assistita e la ricerca sulle cellule staminali embrionali è eloquente), le interferenze nella scuola, e nello Stato in genere, sono all'ordine del giorno.
La memoria delle passate esperienze e le chiare minacce del presente ci inducono a vigilare per non ripetere.
Auspichiamo quindi che s'instauri un regime di laicità come elemento di neutralità che apre spazi di libertà per tutti, ma ognuno nella propria sfera, e immunizzati da interferenze indesiderate
Con quest'auspicio invitiamo i cittadini d'ogni estrazione politica e religiosa a ricordare e commemorare con noi il martire Giordano Bruno immolatosi sul rogo per difendere il diritto della libertà di pensiero e della libertà d'opinione.
Il coordinatore dell'associazione "Libero Pensiero Giordano Bruno" di Viterbo.
Prof. Osvaldo Ercoli