Viterbo 8 febbraio 2005 - ore 18,48 - Apprendiamo dalla stampa che, dopo lesplosione delle proteste dei pendolari, la Regione Lazio si è accorta che qualcosa non funziona nel sistema ferroviario e, visto che siamo in periodo elettorale, cerca affannosamente di correre ai ripari. Verificheremo, nei prossimi giorni, come e se le promesse verranno mantenute. Ma è fin troppo evidente che la Regione viaggia con enorme ritardo rispetto alle esigenze di ammodernamento e potenziamento del trasporto su rotaia: in cinque anni di governo, il centrodestra ha abbandonato le ferrovie, ignorando completamente le richieste e le proposte dei pendolari. E quanto dichiara Giuseppe Parroncini, consigliere regionale Ds.
Lassessore regionale ai Trasporti e Lavori pubblici dovrebbe spiegare, per esempio, perché non è mai stato chiesto a Trenitalia di rispettare il contratto di servizio stipulato con la Regione e di garantire quindi comfort e sicurezza sui treni. Un problema, questo, ripetutamente sollevato da chi viaggia ogni giorno e dagli stessi Ds -sottolinea il consigliere regionale-. Ma cè un altro punto: non si parla ancora di interventi strutturali, che pure sono urgenti. Anche perchè per una efficace cura del ferro nel bilancio 2005 della Regione, appena varato, non ci sono risorse.
Ecco il punto: manca un progetto di sviluppo del trasporto ferroviario e, soprattutto, la Tuscia è stata finora esclusa da qualsiasi ipotesi di potenziamento di questo settore. Diventa dunque difficile credere alle promesse fatte in periodo elettorale, che solitamente vengono dimenticate dopo il voto. Senza andare troppo indietro nel tempo, ricordo che, in occasione della campagna elettorale dello scorso anno, nel mese di giugno, lo stesso assessore regionale ai Trasporti parlò, a Civita Castellana, ai lavoratori dellofficina Catalano, ovviamente alla presenza del candidato a sindaco del centrodestra, ed annunciò interventi sulla tratta viterbese della ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo, guardandosi bene, ovviamente, dal dire in quali tempi e con quali risorse. Ebbene, lunica cosa certa, è che, oggi come allora, la convenzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Metro SpA per lammodernamento della ferrovia prende in esame solamente il tratto da Roma a Riano ed esclude la tratta viterbese dalle opere.
"Bisogna salvare il sistema ferroviario della Tuscia e rendere efficienti i collegamenti con Roma, ma per questo non serve la propaganda. Ci vogliono -conclude Parroncini- progetti, serietà e concretezza.