Viterbo 9 febbraio 2005 - ore 17,47 - Non fu codardia. Assolti i quattro piloti che si rifiutarono di volare nei cieli dell'Iraq alla fine del 2003. Dopo il loro rifiuto, motivato con l'inadeguatezza dei mezzi, gli elicotteristi vennero immediatamente rimpatriati e messi sotto inchiesta.
I quattro militari ritenevano che gli elicotteri Ch47 avessero una carenza tecnica nei dispositivi di autoprotezione, che impediva di difendere alcuni lati del velivolo.
Dopo due anni di indagini, i quattro piloti dell'aviazione dell'esercito sono stati assolti al termine dell'udienza davanti al gip del tribunale militare di Roma, perché il fatto non sussiste.
"Abbiamo dimostrato - ha spiegato Franco Coppi, avvocato difensore - che non l'hanno fatto per paura, ma solo per spirito professionale, dopo aver evidenziato carenze tecniche dei loro mezzi".
La notizia giunge ad un mese esatto dalla morte del maresciallo dell'esercito Simone Cola, ucciso da una raffica di khalashnikov in Iraq mentre era in volo su un elicottero AB-412 da più parti giudicato un velivolo non del tutto sicuro per missioni di guerra.