Viterbo 16 maggio 2005 - ore 8,10 - Sgominata una banda a gestione familiare. I cinque arrestati, secondo i carabinieri, sarebbero responsabili di rapine, furti, incendi di auto, spaccio di banconote false. Tutti reati consumati nellarea di Montalto,
I carabinieri della stazione di Montalto di Castro, in collaborazione con quelli della compagnia di Tuscania, nel corso di un'operazione, ieri notte notte, hanno arrestato le cinque persone.
Gli arrestati sono tutti di origine campana e appartengono tutti alla famiglia Salone. I carabinieri hanno proceduto a notificare anche una misura cautelare di obbligo di soggiorno e presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di un quarantenne di origine sarda ma residente a Montalto.
L'operazione è iniziata alla fine dello scorso mese di febbraio, quando i carabinieri di Montalto e della compagnia di Tuscania hanno avviato una complessa attività di indagine coordinata dalla procura della repubblica di Civitavecchia e condotta con l'ausilio di intercettazioni ambientali e veicolari nei confronti della famiglia Salone. I carabinieri sono riusciti ad acquisire elementi di colpevolezza nei confronti degli indagati. Il reato contestato è quello di associazione a delinquere finalizzata a commettere delitti contro il patrimonio mediante l'utilizzo di armi da sparo e delitti contro la pubblica incolumita'.
Armi che potevano servire per azioni intimidatorie nei confronti della popolazione di Montalto di Castro.
Prima di colpire, la banda faceva dei veri e propri sopralluoghi con la scusa di acquistare dei prodotti, e poi, la notte successiva, entrava in azione.
I carabinieri hanno ricostruito alcuni episodi delittuosi avvenuti nel corso dell'ultimo anno tra Montalto, Tarquinia e Tuscania, tutti riconducibili al membri della famiglia Salone.
I cinque arrestati avrebbero, in base alle indagini svolte dai carabinieri, rapinato il supermercato "Conad" di Montalto nell'ottobre del 2004.
Tre persone a volto coperto e armate di pistola fecero irruzione all'interno del supermercato. Sempre ai cinque membri della famiglia Salone è attribuito il furto di unautovettura Fiat uno, utilizzata per commettere la rapina. Furto avvenuto a Tarquinia il pomeriggio antecedente la rapina.
La banda avrebbe inoltre: incendiato una Mercedes C" Kompressor, a Montalto il 10 marzo del 2005; incendiato due Golf, parcheggiate l'una accanto all'altra, sempre a Montalto nel dicembre scorso; rubato cinquecento forme di formaggio al Caseificio di Tuscania; spacciato di banconote false nei negozi di Montalto, con l'aggravante di aver indotto un minore, non imputabile, a commettere questo delitto.
Le indagini dei carabinieri hanno impedito che la banda potesse colpire altri obiettivi, come gli appartamenti di noti imprenditori che sul litorale svolgono attivita' di ristorazione e discoteca, bar del centro cittadino che dovevano essere presi di mira soprattutto alla loro chiusura, nonche' tabaccherie.
Sono in corso ulteriori indagini allo scopo di ricostruire altri gravi episodi delittuosi avvenuti nella zona che potrebbero vedere protagonista lo stesso gruppo criminale.
I carabinieri sono sul punto di smascherare la fitta rete di fiancheggiatori e ricettatori a cui si rivolgeva la famiglia Salone per vendere la merce rubata.
Giuseppe Salone, il figlio ignazio e la moglie Francesca Mennella, dopo le formalita' di rito, sono stati portati alla casa circondariale di Civitavecchia. Mentre Carla Russo, moglie di Ignazio Salone, è agli di arresti domiciliari. A Giuseppe Figliolini, fratellastro di lgnazio Salone, sono stati contestati i reati nel carcere di Civitavecchia, dove è rinchiuso per altri motivi.