Viterbo 9 marzo 2005 - ore 19,40 - Senza Filtro - In riferimento alla recente conferenza stampa tenuta da Fiorella Mannoia presso la casa comunale, ritengo doveroso fare alcune considerazioni in merito alle “divagazioni politiche” fatte dall’artista e mi corre l’obbligo, inoltre, di interpellare il Sindaco per sapere se l’imbarazzo che ho provato è solo mio o se lo condivide e, qualora lo condividesse, quali azioni intende mettere in atto per far si che Viterbo, da sempre in prima linea nelle operazioni di pace a costo della vita dei nostri militari, possa veder cessare questi comizi elettorali resi possibili dai soldi dei viterbesi.
Entrando nel merito del Mannoia-pensiero ritengo assolutamente irriguardoso parlare di guerra di interessi quando non più tardi di un mese fa Viterbo piangeva un suo concittadino “adottivo” caduto per servire la patria e per portare la pace in Iraq.
Come può una seppur brava cantate venire ingaggiata per eseguire i suoi brani, andare in casa d’altri e parlare male del padrone di casa (On. Gigli non si è imbarazzato un po’ quando a saputo che un’ospite del Comune parlava male, in comune, del leader di quella F.I. che oggi governa la Città?)
Lungi da me il tentar di mettere in atto l’odiosa censura, ma ritengo che l’Amministrazione Comunale e gli Amministratori tutti debbano spendere i soldi dei cittadini solo per scopi culturali e non debbano permettere che tali eventi si trasformino in uno stomachevole comizio elettorale.
Ovviamente trovare cantanti che si “limitano” a fare il loro lavoro è cosa assai difficile, ma credo che l’Ammnistrazione debba fare uno sforzo in questo senso.
I Viterbesi hanno, da sempre, apprezzato il modo di far politica di Alleanza Nazionale, una politica fatta di passione, di ideali, di libertà e di solidarietà; vedere una cantante venire a Viterbo e gettare strali contro le nostre idee non solo è offensivo, ma stravolge anche il motivo della sua venuta.
Un ultima riflessione sull’argomento che più mi ha turbato: la guerra mossa da interessi, cara signora Mannoia un tempo si parlava di lotta del sangue contro l’oro, oggi si parla di aiuti, di missioni di pace per aiutare chi fino a poco tempo fa moriva senza che nessuno dicesse nulla, solidarietà concreta a chi era dimenticato solo perché non poteva essere strumentalizzato politicamente.
Una missione fatta con il cuore, per una pace che si può realmente raggiungere, una missione fatta di sacrifici umani per salvare altre vite umane.
Queste poche righe, spero che possano far riflettere, nella speranza che tali personaggi non vengano più pagati, anche con i soldi di chi non c’è più per servire la Patria e la pace, per fare comizi, ma ma solamente per fare il loro lavoro.
Ovviamente la mia speranza è che la signora Mannoia chieda scusa dal palco ai nostri militari, ma se ciò non dovesse accadere lo faccio io, fin da ora, a nome di Alleanza Nazionale e dei Viterbesi.
Andrea Scaramuccia