Mario Pirovano, grande attore e soprattutto grande interprete di testi particolari che richiedono in scena un affabulatore, è sabato alle 21,15 al Teatro San Leonardo di via Cavour, con “Il Papa cow boy”, testo storico in uno spettacolo di un'ora e mezza senza soste. Mario Pirovano, attore con Dario Fo da più di 20 anni, dà una grande prova e una grande lezione di storia, di quella che i libri ovviamente non raccontano.
E’ una contro-storia dilagante in ironia che prende subito quota. Si parla di Giulio Il, Giuliano della Rovere nativo di Albisola, divenuto papa nel 1503 e di cui le biografie ufficiali tacciono molto. Soprattutto riguardo il periodo, lungo, che intercorse da quando fu chiamato a Roma e fu fatto cardinale dallo zio papa Sisto IV a quando sali al soglio pontificio. Le peripezie del personaggio diventano elemento propositivo per l'ironico scandaglio in metafora teatrale di Pirovano. Giuliano trascorse i primi anni a Roma in difficoltà a causa della gelosia per il cugino Riario, altro cardinale e preferito dal papa, noto anche per i suoi soggiorni a Viterbo.
La morte del cugino gli fece ottenere il primo incarico: "una missione diplomatica, la risoluzione di una disputa teologica?". Si tratta di quesiti fintamente ingenui posti al pubblico, dando per scontato che ormai si è persa memoria dei livelli raggiunti dal potere temporale della chiesa. Comunque l’impresa fu quella di riportare Città di Castello all'obbedienza non con le preghiere, ma con le armi: questa la prima missione del futuro papa.
L'esilarante, ma documentatissima, performance guerrafondaia di Giuliano tocca vertigini di risate quando si ricorda la prima "strage per fuoco amico" con l'esercito di Giuliano che si ritrovò a usare le nuove bombarde senza esserne capace. Un’esperienza, quella della “morte per fuoco amico” che ci riporta, anche, tristementi, a fatti di grande attualità.
Info: Teatro San Leonardo 0761 341893