Viterbo 10 marzo 2005 - ore 19 - Senza Filtro -
Caro Presidente,
Ho appreso in ritardo e in modo casuale della sua risentita risposta alle mie proposte di modifica della delibera - Regione Lazio, concernente la vendita delle “case popolari”.
Debbo arguire che evidentemente colpito da chissà che cosa, non è stato sufficientemente lucido da saper leggere la mia lettera ed allora tornerò a puntualizzare alcuni aspetti che avevo menzionato, ma non prima di aver fatto due premesse di carattere formale e sostanziale.
1- Non è mio costume, rivolgermi a qualcuno senza che questi ne fosse a conoscenza; è stata mia premura consegnare personalmente all’Ater, nelle prime ore di venerdì 4 marzo u.s., due copie della lettera per le persone (Presidente e Direttore Generale) cui la medesima era indirizzata. Solo in un secondo tempo ho inviato la medesima alla stampa, cosa che farò anche con la presente dopo avergliela fatta pervenire, in copia e al suo numero di fax personale.
2- Quando scrive il segretario provinciale Albertario Mainella, non scrive un libero cittadino che ha le proprie idee politiche (oltretutto note a molti), ma il rappresentante nella Provincia di Viterbo del più grande sindacato nazionale degli inquilini e degli assegnatari e che è tenuto a rispondere del suo operato ai suoi iscritti, difendendone gli interessi indipendentemente dal colore politico delle Amministrazioni ed Enti cui si rivolge: è perciò diritto dovere intervenire in una vicenda che interessa migliaia di cittadini del territorio viterbese.
La pregherei per il futuro di risparmiarci il solito pianto greco sui debiti e sulle condizioni abitative: se gli attuali assessori della Regione Lazio non avessero fatto scelte romanocentriche e elettorali, l’Ater di Viterbo non avrebbe dovuto restituire agli assegnatari la cifra di oltre sette miliardi di lire e sarebbe stata in grado di effettuare un serio piano di interventi di manutenzione.
In merito alla vicenda degli alloggi di Tuscania, lo ripeto, non posso che essere soddisfatto, pur esprimendo le perplessità sui tempi: vigileremo affinché le promesse siano mantenute, ma chiederemo inoltre la costituzione di una commissione che accerti l’effettivo valore di tutte le case in vendita nella Provincia di Viterbo.
Rinnovo le proposte che, come già specificato nella precedente lettera, vogliono essere un contributo all’Ater e indicazioni programmatiche per i prossimi consiglieri regionali del Lazio:
A) limitare ad una minima percentuale l’incidenza degli interventi di manutenzione straordinaria a carico degli assegnatari, poiché è ingiusto fargli interamente pagare lavori necessari a garantire la vivibilità delle case e per le quali viene pagato un affitto ;
B) proporre una revisione catastale degli alloggi, con classificazione nella categoria A4 (abitazione popolare) anziché A2 (abitazione civile);
C) concordare con l’ANCI e i Comuni, una sostanziale riduzione dell’aliquota ici, poiché attualmente in molti casi gli affitti che vengono percepiti dall’Ater sono più bassi dell’ici da versare ai Comuni, ad esempio il Comune di Viterbo, avanza un credito di centinaia di milioni di lire.
Ci aspettiamo fatti, non chiacchiere.
Cordialità.
il Segretario Provinciale SUNIA
Albertario Mainella