Viterbo 12 marzo 2005 - ore 0,25- Senza Filtro - “Avevamo espresso forte preoccupazione, due mesi fa, per la situazione determinatasi a causa dell’esiguità delle risorse destinate nel 2004 dalla Regione Lazio all’operatività della legge 7/98 per l’artigianato ed avevamo auspicato maggiore attenzione in sede di approvazione del bilancio 2005. Purtroppo, lo stanziamento previsto nel nuovo documento finanziario è lo stesso dell’anno precedente e, fatto di straordinaria gravità, è già esaurito, anzi non è sufficiente neppure a garantire la copertura di parte delle domande di contributo sinora presentate”. Adalberto Meschini, segretario della Cna Associazione Provinciale di Viterbo, denuncia che “siamo all’emergenza credito”.
Stop, per il momento, dunque, ai contributi a fondo perduto previsti dalla legge del 1998 per gli investimenti effettuati dalle imprese nate da non oltre un anno e da quelle operanti nelle zone per gli insediamenti produttivi: è una brutta notizia.
Ma che cosa accade? “Un fatto molto semplice. Non tenendo in alcuna considerazione le proposte avanzate dalle associazioni di categoria sulla base dei fabbisogni reali delle imprese, la Regione Lazio ha messo in bilancio, per il 2005, relativamente all’articolo 12 della legge 7/98 per l’artigianato, la stessa somma, giudicata del tutto inadeguata, del 2004: appena 1.500.000 euro. Da tenere presente, peraltro, che di tale importo è disponibile solamente l’85 per cento, pari a 1.275.000 euro. Con questi soldi -spiega Meschini- Artigiancredito del Lazio, l’Ente funzionale della Regione al quale aderiscono le Cooperative di garanzia e che gestisce la legge, non è più in grado, di fatto, di assicurare l’operatività”.
“E’ stata trasmessa, infatti, da Artigiancredito, ai propri sportelli territoriali ed alle associazioni di categoria, una nota nella quale si dice che, data l’insufficienza delle risorse, le richieste presentate dalle imprese in base alle 7/98 devono essere accolte con riserva”, informa il segretario della Cna.
“Abbiamo dovuto sempre fare i conti, in questi anni, con la scarsità degli stanziamenti, ma non ci era mai accaduto di trovarci senza fondi già all’inizio dell’anno. Ci si dice: gli artigiani presentino le domande, con la speranza che, in sede di assestamento di bilancio, ovvero tra luglio e settembre, si reperiscano altre risorse. Certo, i nostri sportelli sono tenuti ad accogliere le domande e a fornire una corretta informazione. Ma è veramente inaccettabile che le imprese siano lasciate senza una benché minima certezza. Tanto più in una fase economica che -conclude Meschini- è difficile per tutti, specialmente per i piccoli imprenditori”.