Viterbo 12 marzo 2005 - ore 0,25- Senza Filtro - “Dopo la denuncia dell’Associazione dei Familiari dei Malati Sofferenti Psichici della Tuscia e la richiesta di intervento che ho inoltrato al direttore generale della Asl in seguito al sopralluogo effettuato con il presidente dell’Associazione, Vito Ferrante, sono stati dunque trovati i soldi per ristrutturare la sede del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura presso l’Ospedale Grande degli Infermi di Viterbo. E’ una buona cosa. Ciò che invece non va, è lo sgombero totale dei locali ed il trasferimento in blocco del servizio pubblico presso una casa di cura privata, con il rischio che questa sistemazione diventi definitiva”. E’ quanto afferma il consigliere Giuseppe Parroncini, secondo il quale il timore è giustificato dal fatto che il trasferimento del Servizio presso la nuova ala dell’Ospedale di Belcolle è slittato almeno di due anni, essendo in corso un contenzioso tra la Asl e la ditta alla quale sono stati appaltati i lavori.
“Vorremmo conoscere i motivi dell’esclusione di altre soluzioni che sarebbero state invece attuabili. Perché, innanzitutto, non è stata privilegiata la ristrutturazione a moduli e non si è lavorato per il reperimento di spazi in un ospedale del Poc? E quanto costa l’operazione effettuata?”, si chiede il consigliere regionale.
“C’è poi un fatto grave da sottolineare: la mancata concertazione con i sindacati. Il personale in servizio nella struttura pubblica viene trasferito, da un giorno all’altro, in una casa di cura privata. E’, questo, un modo di operare che -conclude Parroncini- non può essere accettato”.