Viterbo 15 marzo 2005 - ore 17,50- Senza Filtro - Gentilissima Signora Mannoia,
mi fa piacere che una cantante importante, quale Lei è, abbia deciso di rispondere alle mie sterili e strumentali polemiche.
Mi fa piacere perché mi consente di fare una considerazione direttamente a Lei e non solo agli organi di informazione.
A tal proposito mi consenta: se è sacrosanto esprimere le proprie idee è altrettanto ovvio che bisogna essere consapevoli del ruolo che si ricopre e che parole dette da una seguitissima cantante in una conferenza stampa hanno più risonanza di una chiacchiera da salotto.
Alcune domande sono dobbligo: come mai si accorge solo oggi delle vittime irachene e non ha mai preso posizione ufficialmente quando centinaia di migliaia di iracheni morivano per mano di Saddam Hussein?
Non poteva coniare lo slogan meglio la musica alla forca del regime da accompagnare oggi allormai famoso meglio la musica che le bombe?
Perché non fare, insieme, una battaglia a 360° sulle barbarie che subiscono i civili siano essi vittime di guerre che vittime dei regimi?
Dalla risposta che Lei ha dato prende, volutamente, in considerazione solo un aspetto del problema ovvero quello che politicamente è più di attualità e sul quale si può fare azione politica.
Devo essere sincero, mi sarei aspettato, da un personaggio così elevato culturalmente e musicalmente, una disamina più ampia del problema delle sofferenze dei più deboli.
Credo comunque che abbia ragione quando afferma che ognuno ha il diritto di dire ciò che pensa, ma libertà è anche dissentire dalle sue opinioni e dal suo atteggiamento.
Un atteggiamento poco comprensibile da chi si aspettava di ascoltare, in conferenza stampa, solo parole incentrate sulla Sua splendida attività canora e non già sulla Sua estemporanea attività politica.
Mi permetta anche a me unultima battuta per sdrammatizzare questo confronto: visto che a Viterbo si sente a casa sua, Le chiedo scusa fin dora se il 20 marzo rimarrò a casa mia!.
Con stima, ovviamente canora.
Andrea Scaramuccia