Interviene il consigliere regionale Parroncini (Ds) - Interrogazione parlamentare su Mammagialla Carcere, servono interventi concreti
Viterbo 17 marzo 2005 - ore 0,50- Senza Filtro - “Il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria ed il Ministero della Giustizia intervengano subito, affinché siano garantite le condizioni di sicurezza nel carcere Mammagialla di Viterbo”. Lo ha chiesto Katia Zanotti, parlamentare dei Ds, componente della Commissione Permanente Affari Sociali della Camera, con una interrogazione a risposta scritta rivolta al ministro della Giustizia, Roberto Castelli. A darne notizia, è il consigliere regionale Giuseppe Parroncini, il quale, dopo aver incontrato gli agenti di Polizia Penitenziaria, lo scorso 4 marzo, nel corso della manifestazione di protesta indetta da tutte le sigle sindacali davanti ai cancelli del carcere, aveva scritto una interrogazione alla giunta regionale e si era impegnato ad attivare una iniziativa dei parlamentari nazionali dei Democratici di Sinistra nei confronti del Ministero della Giustizia.
“Da parte dei Ds c’è grande attenzione verso il delicato tema della sicurezza nel sistema carcerario italiano -dice Parroncini-. La nostra parlamentare si è fatta immediatamente interprete della forte preoccupazione espressa dagli agenti, che hanno messo in evidenza il deterioramento della situazione all’interno dell’Istituto, con un aggravamento delle condizioni della stessa popolazione carceraria. In particolare, è stata denunciata la grave carenza di personale: in una struttura che ospita più di 600 detenuti, gli agenti disponibili sono appena 111, quando dovrebbero essere coperti 166 posti di servizio”.
“Sono numeri che parlano chiaro. Anche questa situazione, che determina un pesante carico di lavoro per gli agenti ed accresce i livelli di insicurezza, è frutto dei tagli finanziari operati dal governo. Ma sulla sicurezza non si può tagliare. Ci aspettiamo una risposta dal ministro, così come sollecitiamo di nuovo la Regione -conclude il consigliere regionale- a farsi parte attiva nei confronti del Ministero competente”.