Viterbo 19 marzo 2005 - ore 12,50 -Senza Filtro -
Il riconoscimento della qualifica di militari belligeranti ai repubblichini e il parallelo riconoscimento di legittimità alla RSI in nome di un fantomatico recupero di una memoria storica condivisa, rappresenta una lettura della storia alla rovescia con la quale si vuole distruggere a colpi di maggioranza ciò che faticosamente è stato costruito dallassemblea costituente dei padri e delle madri della repubblica italiana (quella vera).
La pacificazione nazionale cè stata nel dopo guerra anche con il contributo di Palmiro Togliatti, tantè che da allora fino ad oggi gli stessi protagonisti del drammatico periodo del ventennio fascista e della Repubblica di Salò, hanno potuto occupare ruoli importanti in politica, nella società civile nella cultura e nello spettacolo.
Lo stesso senatore Bonatesta nel suo articolo del 15 marzo, citando lepisodio del padre, persona per bene, salvato dagli stessi comunisti di Civita Castellana al ritorno dalla RSI, contribuisce ad avvalorare ciò che ho appena scritto.
Il rispetto della persona, della vita e la non violenza sono valori universali verso i quali tutti, aldilà delle nostre idee, dobbiamo tendere, senza per questo giustificare le scelte che alcuni individui hanno operato.
Nel contesto dellattuale governo del paese, Il ddl presentato da AN, per il riconoscimento della qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono servizio militare dal 1943 al 1945 nellesercito della Repubblica sociale italiana, di cui il senatore viterbese ne è orgogliosamente firmatario, costituisce oggettivamente un tentativo di restaurazione e di risveglio di rancori sopiti, altro che riappacificazione!
La storia nei successivi 55 anni dalla fine della seconda guerra mondiale non è andata, fortunatamente, nella direzione auspicata dal governo filonazista della RSI e lunica memoria condivisa può essere che dal 1943 al 1945 sono trascorsi circa 2 anni.
Marco Prestininzi
Segretario del Circolo di Viterbo del PRC sinistra europea