Viterbo 1 marzo 2005 - ore 18,10 - lAss. Achille Poleggi Il Circolo ARCI Frisigello lANPI Viterbo e il Comitato per la Difesa della Costituzione Italiana
In occasione delle celebrazioni per il 60° anniversario della Liberazione
ORGANIZZANO:
Tavola Rotonda sul tema Storia e Memoria della Resistenza Italiana e Europea in occasione della Presentazione de:
lUOMO CHE NACQUE MORENDO
(Edizioni i libri dellIppogrifo, Lerici 2004)
La storia di Rudolf Jacobs, capitano della Kriegsmarine in stanza a Lerici, nello Spezzino, che nel 44 decise di "tradire" la Germania nazista per combattere al fianco della Resistenza ligure.
Partecipano:
Silvio Antonini (segretario e portabandiera ANPI VT)
Leonardo Rapone (Docente di Storia dellEuropa Contemporanea Università della Tuscia)
Lutz Klinkhammer (Istituto Storico Germanico Roma. Consulente per la Commissione Parlamentare dInchiesta sulloccultamento dell "Armadio della Vergogna"
Luigi Monardo Faccini (autore del libro)
Coordina:
Sante Cruciani (dottorando in ricerca presso lUniversità della Tuscia)
Martedì 8 Marzo ore 17.00
Sala Conferenze DellArchivio di Stato
Via Mariano Romiti 54 (parcheggio superiore supermercato Grandespesa) - Viterbo
Info: acteal@libero.it 328-0747952
LUOMO CHE NACQUE MORENDO di Luigi Monardo Faccini
Il 3 novembre 1944, appena scesa loscurità, una pattuglia di soldati tedeschi si avvicinò al portone dingresso di un albergo di Sarzana, nel quale erano acquartierate le "brigate nere". La comandava un giovane ufficiale, alto, ossuto, biondo, che chiese, in un italiano stentato, di parlare con il responsabile della caserma, che non cera, trattenuto a Spezia da ordini superiori. Nellalbergo cerano solo i settanta militi, riuniti per la cena. Lufficiale tedesco spianò la machinenpistole uccidendo il piantone. Si gettò oltre la soglia, penetrando nellalbergo, ma al secondo colpo la sua arma si inceppò. Innumerevoli colpi delle "brigate nere" lo raggiunsero, senza che le sventagliate di mitra del soldato che lo affiancava potessero nulla.
Che storia era quella? Tedeschi che assaltavano fascisti! Niente di tutto ciò. Lufficiale tedesco, di nome Rudolf Jacobs, era un giovane di trentanni che pochi mesi prima era passato alla Resistenza. "Voglio combattere
", aveva detto, presentandosi. "Sono pronto a dare la mia vita purché abbia termine questa guerra insensata
". Nellazione spettacolare e rischiosa di quel 3 novembre aveva coinvolto dieci membri della formazione sarzanese Muccini, i più alti e chiari di pelle, fra i quali cinque tra jugoslavi e russi. Le "brigate nere" spadroneggiavano in città, arrestando, torturando, bisognava far cessare quella persecuzione insopportabile.
Chi era Rudolf Jacobs? Giunto in Italia nellautunno 1943, dopo aver partecipato alla campagna dAfrica, destinato a fortificare le coste del Levante ligure, si segnalò agli occhi della Resistenza per le requisizioni di derrate che operava nei confronti degli accaparratori, e per la distribuzione gratuita che ne faceva alla popolazione. Perfezionato il rapporto con le forze di Liberazione, entrò nella brigata Muccini il 3 settembre 1944.
Figlio di un noto architetto di Brema, Rudolf Jacobs era un borghese, un democratico. Considerato "disperso" dai tedeschi fino a pochi anni fa, in Italia è insignito di medaglia dargento al valore ed è sepolto a Sarzana, città della quale è cittadino onorario. Oggi, fatta luce sulla sua condizione di "disertore", è figura di spicco nella campagna per il riscatto dei soldati tedeschi che, tantissimi, in Italia, Francia, Russia, disobbedirono agli ordini di Hitler.
Rudolf Jacobs è, a pieno titolo, "un maestro dellEuropa a venire".
Il libro che narra la sua vicenda, e quelle dei partigiani disarmati (le sap, i comitati di fabbrica, gli scioperanti le staffette, gli addetti alla stampa clandestina, uomini, donne e bambini del Levante ligure), LUOMO CHE NACQUE MORENDO di Luigi Monardo Faccini, edizioni i libri dellippogrifo, 2004, verrà presentato a Viterbo l' 8 marzo.
Alcuni giudizi:
"Libro prezioso, intriso di passione civile, replica formidabile alla memorialistica revisionista che vorrebbe pareggiare i conti fra lantifascismo e il suo contrario
", Bruno Gravagnuolo, lUnità
"Libro di lampante obiettività, scritto con la testa e con il cuore. Lho letto dun fiato
", Gino Ambrosino, il manifesto
"Faccini si conferma narratore di gran classe, versatissimo in storia
", Mario Lunetta, scrittore