Viterbo 21 marzo 2005 - ore 8,50 - Senza Filtro - Vivissimi complimenti signori,anzi una standing ovation per tutti!
Sabato si è svolta la tanto pubblicizzata riunione dei pendolari viterbese che aveva come unico scopo contare le forze in campo contro il Titano Trenitalia e Regione Lazio per arrivare ad un accordo che soddisfacesse i pendolavoratori.
Presenze al tavolo delle discussioni?
40 teste almassimo, con almeno 6/7 persone presenti con l'unico intento di passare due orette diverse nella giornata e che, delle rotaie, quindi non sentono puzza da almeno un lustro.
Se a questi si aggiungono 3/4 pendolari giunti da Bracciano e Anguillara a dar man forte, con un paio di banali sottrazioni si arriva alle presenze finali dei pendolari risiedenti a Viterbo.
Fiasco totale, debacle...chiamatela un po' come vi aggrada.
Il fatto è che con questi numeri scontrarsi con il 'nemico' è come provare a scalare il K2 soffrendo di vertigini!
Sproloquiare contro tutto e tutti è fin troppo facile, sedersi attorno ad un tavolo per far valere le proprie sacrosante ragioni diventa impervio.
L'inedia cronica del viterbese è sbocciata di nuovo, molti fattivi a parole, pochissimi nelle azioni.
Viterbo probabilmente resterà di nuovo e ancora fuori da ogni realtà regionale, in ambito ferroviario e non. I colpevoli? Gli stessi che accusano.
Sabato occorreva esserci. Serviva la voce di tutti per contrastare il mutismo di politici e Trenitalia, che, appena saranno informati dalla pochezza numerica dei presenti non resteranno più in silenzio, ma si faranno un grassa e meritata risata.
Il treno è passato, questa volta in orario. Ci siamo saliti in pochi, troppo pochi.
Gianni Riccio