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Secondo il consigliere regionale Giuseppe Parroncini
Distretto rurale, cinque anni persi
Viterbo 22 marzo 2005 - ore 16,50 - Senza Filtro - Il distretto rurale? Il centrodestra ha perso cinque anni. Ad affermarlo, è il consigliere regionale Giuseppe Parroncini, a proposito delle recenti affermazioni di Francesco Battistoni, candidato alla presidenza della Provincia, per il quale serve carburante per il distretto rurale.
Forse Battistoni ignora che è stato proprio il centrodestra al governo della Regione Lazio a farci perdere lopportunità di istituire nella Tuscia il primo distretto rurale del Lazio. Hanno avuto una intera legislatura per varare una legge ad hoc e dare così attuazione al decreto legislativo 228 del 18 maggio 2001, la cosiddetta legge di orientamento, che all'articolo 13 definisce i distretti rurali quali sistemi produttivi locali caratterizzati da una identità storica e territoriale omogenea. Alla Regione è depositato dal 2002 -osserva Parroncini- il mio disegno di legge in materia di distretti rurali. La proposta dellassessore allAgricoltura, dello stesso partito di Battistoni, Forza Italia, è arrivata allultimo momento, alla vigilia della campagna elettorale, quando già era certo che non ci sarebbe stato neanche il tempo di avviare la discussione in sede di Commissione. Insomma, un testo buono solo per fare propaganda. Perché la legislatura si è chiusa, appunto, senza che il Lazio abbia potuto dotarsi della legge sui distretti rurali.
"Si è privato così il territorio di uno strumento importante per rendere più competitiva l'agricoltura, per promuovere la diversificazione dei redditi agricoli attraverso l'incentivazione di attività complementari, per stimolare i collegamenti tra le imprese all'interno delle filiere e tra le filiere, per sostenere il miglioramento delle infrastrutture rurali e della qualità della vita. Intanto, nella vicina provincia di Grosseto, grazie allimpegno della Regione Toscana, è stato istituito il primo distretto rurale dEuropa. Questi i fatti, il resto -conclude Parroncini- sono chiacchiere, come sanno bene, del resto, gli imprenditori del comparto agricolo".
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