Interviene il consigliere regionale Giuseppe Parroncini "Basiliche di Tuscania, non può essere privatizzata la gestione"
Viterbo 22 marzo 2005 - ore 0,50 - Senza Filtro - Leggo che, per sposarsi nella basilica romanica di San Pietro, a Tuscania, dovrebbero essere sborsate cifre da capogiro. E, questo, il risultato della privatizzazione, di fatto, della gestione di due siti monumentali tra i più importanti nel Lazio: le basiliche di San Pietro, appunto, e di Santa Maria Maggiore. A tutela di questo patrimonio, cè bisogno di una efficace azione delle istituzioni ai vari livelli.
E quanto afferma il consigliere regionale Giuseppe Parroncini, il quale, allinizio del mese di settembre dello scorso anno, ha presentato una interrogazione al presidente della giunta e allassessore alla Cultura della Regione, invitati ad assumere iniziative nei confronti della Soprintendenza ai Beni Monumentali del Lazio, per verificare lattendibilità della notizia relativa allaffidamento della gestione dei monumenti ad una società privata, e ad intervenire, in presenza della mobilitazione dellAmministrazione Comunale e di centinaia di cittadini firmatari di una petizione contro la privatizzazione, a difesa di beni di straordinario valore .
E gravissimo il silenzio della Regione, che dovrebbe invece attivare un sistema di tutela del nostro patrimonio culturale, memoria e risorsa fondamentale per lo sviluppo del territorio. Nel 1999, presso la sede del Comune di Tuscania, presenti, tra gli altri, la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Lazio, la Soprintendenza Archeologica per lEtruria Meridionale, lAmministrazione Provinciale e la Curia Vescovile di Viterbo, si svolse una conferenza di servizi che registrò lorientamento unanime verso una gestione dei beni storici assegnata ad una cooperativa sociale locale, la quale avrebbe dovuto operare in sinergia con gli Enti locali e gli altri soggetti interessati. Questo accordo deve essere rispettato.
Sarà così possibile -sottolinea Parroncini- valorizzare, correttamente e con efficacia, i beni monumentali e creare una valida prospettiva per loccupazione dei giovani, grazie peraltro alle conoscenze ed alle professionalità che si sono formate in questi anni, anche con la presenza dellUniversità.