Viterbo 24 marzo 2005 - ore 0,50 -Senza Filtro -Insieme ai lavoratori che protestano sotto al Parlamento, al casello autostradale di Magliano Sabina e sui binari della stazione di Orte. Cosa altro fare per essere presi in considerazione? Cosa fare per dare sicurezza alla famiglia quando non si riesce a tirare avanti?
Questo è quello che chiedono i troppi dipendenti delle ceramiche di Civita Castellana che necessitano non solo di solidarietà ma dimpegno che nasce dalla condivisione di un trauma, quello della perdita del posto di lavoro.
Senza lavoro centinaia di famiglie entrano nel dramma della povertà. Questo accade in una provincia dove in un anno si sono persi 3.902 posti di lavoro di cui 2.979 con contratti di lavoro a tempo pieno sui quali poggia il sostentamento dellintera famiglia. Allora la crisi di Civita Castellana matura allinterno di un territorio la cui economia è fortemente compromessa.
Oltre alla solidarietà bisogna dare ladesione vera ad un movimento di protesta pacifico e determinato che possa portare la situazione della nostra provincia ad emergenza nazionale. Da qui la necessità di un forte coinvolgimento per una rivendicazione che deve essere supportato da tutti gli altri settori produttivi del nostro territorio dal pubblico impiego al settore commercio perché solo con una protesta generale si può far valere un territorio che langue.
Bengasi Battisti