Viterbo 2 marzo 2005 - ore 7,40 - La direzione dei DS, ieri sera, ha approvato la lista per le provinciali. Gran parte della riunione è stata dedicata alla commemorazione della morte di Angelo La Bella. Ermanno Barbieri è stato nominato tesoriere della federazione. Ma il momento più significativo è stato l’intervento di Antonio Filippi.
Il primo intervento dopo sei mesi di silenzio in direzione.
“Abbiamo partecipato ad una grande manifestazione di volontà popolare ha detto l’esponente dei Ds -. Il partito ne poteva uscire più unito e rafforzato. L’unità, costruita su un grande progetto di netto cambiamento, ci avrebbe reso vincenti. Ma la rinuncia alle primarie ha spezzato questa speranza di cambiamento e con essa l’unità che con tanta pazienza avevamo costruito, dopo anni di lacerazioni interne alla sinistra. Bisognava avere più coraggio e meno timore del confronto. La spinta innovativa doveva partire dai Ds. Purtroppo, invece, abbiamo continuato a farci imbrigliare dalla ragnatela neocentrista di Fioroni. Che a Viterbo coltiva altri interessi”.
Non è mancato un passaggio più personale.
“Non vi nascondo il senso di profonda amarezza che mi pervade per aver constatato, dopo trenta anni militanza attiva in questa area politica, la mancanza di rispetto dei diritti che si deve ad ogni militanti. Tutto questo è veramente avvilente. L’ostracismo e la demonizzazione, attuati sistematicamente per mettere in cattiva luce chi non la pensa come l’azionista di maggioranza, non ha ferito me ma ha scosso una parte consistente del partito e dell’elettorato del centrosinistra. E’ stato un gravissimo errore politico. Io ho la coscienza a posto. Ho lavorato solo per unire il partito e la sinistra viterbese. Sentivo questo partito come qualcosa di familiare. Una famiglia in cui si può discutere anche animatamente, fermo restando il rispetto reciproco. Ma se ti fanno sentire un ospite e per di più poco gradito, non credo che si possa resistere più di tanto. Mi sento all’uscio di casa. Per il futuro, se continueremo a camminare insieme, cerchiamo di dialogare e rispettarci di più. Facciamo in modo che le differenze non siano demonizzate ma siano un valore per un partito che vuole essere plurale”.
Dopo alcuni passaggi a tratti umanamente e politicamente densi, si torna alle prospettive.
“Consiglio di non allargare di più il solco che c’è. E’ necessario abbassare i toni e non buttare la sabbia negli occhi degli altri. Per il futuro c’è bisogno di tutti, nessuno escluso. L’obbiettivo prioritario rimane battere la destra politica ed economica. Ma ci vuole il coraggio di essere protagonisti di un modo diverso di fare politica. Per quanto mi riguarda continuerò, come ho sempre fatto, a battermi per sconfiggere il pensiero e le teorie neoliberiste che stanno distruggendo i diritti e la dignità delle persone. Mi batterò, senza tentennamenti, perché la pace sia assunta come valore centrale del centrosinistra”.
Insomma un intervento che ha segnato la direzione di ieri e significativo per le prospettive del centrosinistra viterbese.