Viterbo 2 marzo 2005 - ore 15,40 - Senza Filtro - Nella riunione della Direzione Provinciale di martedì 1 marzo 2005 i Democratici di Sinistra hanno commemorato Angelo La Bella.
E' toccato a Quarto Trabacchini ricordare un uomo che ha fatto la storia del movimento democratico Viterbese. Lo ha fatto richiamandone l'esperienza di dirigente del Partito Comunista Italiano, di corrispondente de L'Unità, di fondatore dell'Alleanza Contadini.
Ha quindi sottolineato il suo impegno di Parlamentare con una grande ed inesauribile disponibilità verso chiunque; ha ricordato gli anni alla guida del Comune di Civitella d'Agliano, di cui è stato a lungo Sindaco amato e rispettato, realizzando il primo tentativo di recupero di un centro storico nella nostra provincia ed il primo giornale di un ente locale.
Trabacchini ha anche ricordato La Bella studioso, storico, scrittore,che pure ricordava di essere un "autodidatta".
Pur non tacendo gli anni in cui, con lo scioglimento del PCI, La Bella scelse la strada di Rifondazione Comunista polemizzando nei confronti di coloro che scelsero di aderire al PdS, Trabacchini ha voluto ricordare La Bella come "uno di noi cui pensiamo soprattutto per i consigli che ci ha dato, per tutto quello che ci ha insegnato".
E' toccato quindi ad Assuero Ginebri, legato a "Angelino" da un'amicizia di oltre 50 anni, rievocare diversi aspetti ed episodi della sua vita, ma ha voluto anche sottolineare di come se ne sia andato senza clamori, senza volere dare disturbo a nessuno. Ginebri ha ricordato le origini di La Bella ("il falegname che è diventato dirigente politico e uomo di cultura"), il suo impegno schietto a servizio dei suoi ideali e della sua gente.
Un ultimo ricordo è venuto da Teresa Blasi, che ne ha ricordato il profilo di uomo colto, attento, curioso ed ha quindi espresso la stima e l'affetto a Rosa Mecarolo, che è stata non solo la compagna della sua vita, ma anche una preziosissima collaboratrice nel lavoro di ricerca che, da ultimo, aveva portato alla pubblicazione del libro sul processo per la strage di Portella della Ginestra che ha aperto nuovi persorsi di indagine alla storiografia contemporanea.